GIÙ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA! 28 giugno 2015, TUTTI A MONTICELLO AMIATA

Manifesto della manifestazione del 28 giugno a Monticello Amiata contro la geotermiaTi scrivo da qui, da questo tavolo
remoto, dalla cellula di miele
di una sfera lanciata nello spazio
e le gabbie coperte, il focolare
dove i marroni esplodono, le vene
di salnitro e di muffa sono il quadro
dove tra poco romperai. La vita
che t’affabula è ancora troppo breve
se ti contiene!
[..]
Una ruota di mola, un vecchio tronco,
confini ultimi al mondo.
Eugenio Montale, Notizie dall’Amiata

L’Amiata è una delle più grandi aree di produzione di energia geotermica in Italia. Oggi le centrali che sfruttano il calore della terra sono cinque, per un totale di 120 MW di potenza installata. L’entrata in funzione dell’ultimo impianto, Bagnore 4, inaugurato da Enel Green Power a fine 2014, ha completato quest’opera di sfruttamento della risorsa “rinnovabile” che tuttavia comporta un forte impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica, con l’immissione in atmosfera, nell’acqua e nel suolo di sostanze inquinanti e pericolose.

A questo sfruttamento in essere, si aggiunge la possibilità di installare 18 nuovi impianti, con ulteriori centinaia di MW, tanti sono infatti i permessi di ricerca rilasciati ad una decina di nuove società nell’area dell’Amiata. Tra questi, quelli che destano più preoccupazione perché ad avanzato stato di procedura autorizzativa, sono quelli di Seggiano, Montenero e Monte Labbro che vedono il paese di Monticello Amiata al centro di una dannosa triangolazione di impianti ravvicinati.

Nel giugno del 2014 la Gesto Italia srl (società a socio unico, capitale sociale di € 10.000) presenta presso i Comuni di Castel del Piano, Cinigiano ed Arcidosso, un Progetto per la costruzione di una centrale Geotermica a ciclo binario di 5 MW, sita al confine tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata, chiamato dai promotori “Montenero”.

Nel dicembre del 2014 la Geoenergy s.r.l. presenta una richiesta di procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA relativo al progetto di perforazione del pozzo esplorativo Monte Labbro 1, presentato nel Comune di Cinigiano.

Entrambe le procedure riguardano direttamente il territorio di Monticello Amiata e le eventuali centrali disterebbero 4 km l’una dall’altra.

COMBATTIAMO CONTRO

  • Il saccheggio della nostra terra in nome del profitto di pochi
  • La privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua
  • Le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria;
  • Il rischio di subsidenza;
  • Il depauperamento delle nostre tradizioni popolari e contadine;
  • La distruzione dell’economia agroalimentare e turistica;
  • Lo stravolgimento della cultura della condivisione, della partecipazione, della vita a misura di essere umano.

VOGLIAMO e DIFENDIAMO

  • Il rilancio di una economia eco-sostenibile;
  • La valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali;
  • Un turismo diffuso, che conti sulle tante piccole attività di qualità;
  • Una politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio;
  • Un intervento pubblico non mirato agli interessi di pochi, ma della collettività;
  • Il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente

Diciamo basta alle centrali geotermiche in Amiata!

La questione del rifiuto del “modello geotermico” va ben oltre qualunque differenziazione politica e/o istituzionale, le condizioni per una eventuale presenza geotermica sul territorio amiatino sono, a nostro parere, da escludere nella maniera più chiara e decisa e lo diciamo con la forza e le voci dei cittadini, che non accettano la presenza sul territorio delle strutture geotermiche.

Un’altra Amiata è possibile, una montagna che non ha bisogno delle centrali geotermiche che inquinano e distruggono il territorio, ma che, anzi, le ritiene incompatibili con il modello di sviluppo economico, sociale e culturale che deve essere costruito. Un modello di sviluppo che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali. La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terrà, la vivrà.

28 GIUGNO 2015, PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • ore 8.30 accoglienza presso il campo sportivo di Monticello Amiata
  • ore 9.30 colazione e inaugurazione dello “stollo dei pensieri”
  • ore 10.00 passeggiata dal Podere del Galloni alla Pieve (i due luoghi che gli interessi privati vogliano violentare).
  • ore 12.00 installazione della controcentrale
  • ore 12.30 rientro in paese con navette
  • ore 13.00 pranzo, a prezzo antigeotermico, presso lo stand della Pro loco e i ristoranti del paese
  • ore 15.00 MONTICELLO IN PIAZZA:
    musica, artisti di strada, bancarelle, piazze tematiche organizzate dalle associazioni, prodotti tipici, giochi, balli.
  • ore 20.00 cena degli avanzi
  • ore 21 Musica dal vivo con:
    • artisti locali solidali
    • Old Pirates da Roma, progetto parallelo di Giulio “Rugantino” Ferrante (voce e basso dei Radici nel Cemento) un viaggio nella musica giamaicana dal calypso al reggae passando per rocksteady e ska, attraverso i grandi classici del genere piú brani originali.

Con il Patrocinio del Comune di Cinigiano

PROMUOVONO:

Agorà CittadinanzAttiva

ProLoco Monticello Amiata
Per aderite al manifesto e alla giornata di festa e di r/esistenza del 28 giugno scrivere a:

agora-cittadinanzattiva@inventati.org

ADESIONI

Le proposte sulla Geotermia ai candidati alle elezioni regionali in Toscana

Immagine ironica sul votoNell’imminenza delle prossime elezioni regionali, i comitati toscani, riuniti nella Rete NoGESI, al fine di rendere chiare ai cittadini le posizioni dei candidati sul tema della Geotermia, fonte di forte preoccupazione tra la popolazione per le ricadute sanitarie, ambientali e paesaggistiche, vogliono sottoporre alle forze politiche in campo e, soprattutto, ai candidati Presidente, le proposte della Rete NoGESI che si basano, oltre che su valutazioni proprie, anche sulle indicazioni recentemente formulate dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera al Governo, frutto anche delle mobilitazioni ed iniziative della stessa Rete.
Chiediamo pertanto un pronunciamento chiaro sul tema e sulle proposte avanzate; daremo senz’altro conto delle risposte e delle diverse posizioni in merito, compreso eventuali silenzi, nell’auspicio che i cittadini sappiano poi valutare tali posizioni al momento del voto.
Scarica il documento in pdf

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Per tutti gli impianti flash ad alta entalpia già in esercizio, considerata ormai unanimemente come la tecnologia può obsoleta, inquinante ed impattante (1), autorizzati o in via di autorizzazione, è indispensabile la moratoria immediata e complessiva:

> per verificare l’incidenza delle emissioni geotermiche sulla salute delle popolazioni, visti i dati allarmanti di un + 13% di mortalità degli uomini in Amiata, rispetto al dato atteso, a cui le autorità sanitarie della regione non hanno saputo ancora attribuire una causa, a distanza di 5 anni dalle prime pubblicazioni dell’ARS;

> per permettere la ricarica dell’acquifero del Fiora, che ha subito un abbassamento di circa 200 metri rispetto al dato atteso;

> per compiere tutte le verifiche preventive nel rispetto dei “criteri generali di valutazione” che di seguito sono precisati, secondo le stesse indicazioni formulate nel mese scorso dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati;

Per gli impianti a sistema binario a media entalpia è indispensabile che prima di qualunque autorizzazione all’esercizio il Parlamento adotti i nuovi “criteri generali di valutazione” per il rilascio delle autorizzazioni che il Governo deve produrre nei prossimi sei mesi.

Per gli impianti geotermici sia ad alta che a media entalpia va mantenuta –ed incrementata in questa fase in cui lo stesso Parlamento ha ritenuto di aumentare le norme di tutela dei territori da tale sfruttamento– la possibilità per le Regioni di legiferare in termini di “aree non idonee” alla geotermia avuto riguardo alle caratteristiche socio-economiche ed ambientali dei territori (territori di particolare pregio ambientale, vocati a produzioni agricole di qualità, ove la produzione di energia geotermica ha raggiunto già livelli di saturazione per le caratteristiche del territorio, ecc.) secondo le previsioni della vigente legislazione sulle “energie rinnovabili” (D.M. 10.09.2010 “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”). Dando la Regione Toscana -similmente a quanto ha fatto da tempo la Regione Umbria (2)- la possibilità ai Comuni, entro un tempo congruo, di suggerire ulteriori aree non idonee in aggiunta a quelle definite dalla stessa Regione.

Sarà necessaria pertanto una moratoria generale di ogni attività autorizzativa, finché il Governo non adotterà i citati criteri, che -verosimilmente- potrebbero essere in contrasto con le stesse istanze di impianti geotermici, tenendo conto che i criteri dettati dal Parlamento attengono anche alla zonazione del territorio italiano, oltre che alla verifica di ulteriori implicazioni territoriali.

La Regione Toscana deve peraltro impegnarsi affinché le “linee guida “relative ai nuovi “criteri generali di valutazione“ prodotti dal Governo siano applicate attraverso un processo partecipativo con il reale coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali, attraverso la nomina di tecnici di fiducia inseriti nel processo decisionale, così come indicato al punto 11 di seguito riportato, favorendo l’applicazione del principio di precauzione.

Di seguito si riportano integralmente i dodici criteri che le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera dei Deputati hanno indicato al Governo (3), impegnandolo nei prossimi sei mesi:

1. -ad avviare le procedure di zonazione del territorio italiano, per le varie tipologie di impianti geotermici, identificando le aree potenzialmente sfruttabili in coerenza anche con le previsioni degli orientamenti europei relativamente all’utilizzo della risorsa geotermica, e in linea con la strategia energetica nazionale;

2. -ad emanare, entro sei mesi, « linee guida » a cura dei Ministeri dello sviluppo economico e dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, che individuino nell’ambito delle aree idonee di cui al punto precedente anche i criteri generali di valutazione, finalizzati allo sfruttamento in sicurezza della risorsa, tenendo conto delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al bilancio idrologico complessivo, al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità;

3. -a rilasciare, a seguito dell’emanazione delle linee guida, tutte le autorizzazioni per i progetti di impianti geotermici, comprese quelle relative ai procedimenti in corso, nel rispetto delle prescrizioni ivi previste;

4. -a far sì che, nella valutazione di impatto ambientale (Via), si tenga conto in particolare delle implicazioni che l’attività geotermica comporta relativamente al rischio di inquinamento delle falde, alla qualità dell’aria, all’induzione di micro sismicità;

5. -ad assumere iniziative volte a ridurre i tempi procedimentali per le autorizzazioni, al fine di consentire lo sviluppo delle attività finalizzate all’utilizzo di nuove tecnologie per lo sfruttamento della risorsa geotermica, ad esclusivo onere finanziario dei privati, per poter riportare il settore a competere nel mondo come leader dell’energia rinnovabile;

6. -a favorire lo sviluppo e la diffusione della geotermia a bassa entalpia, ossia ad impianti che sfruttano il calore a piccole profondità, per l’importante contributo che può dare alla riduzione del fabbisogno energetico del patrimonio edilizio italiano;

7. -ad assumere iniziative per rivedere gli attuali meccanismi incentivanti garantiti al geotermico, in quanto fonte rinnovabile, al fine di sostenere maggiormente quelle a minore impatto ambientale;

8. -ad assumere iniziative dirette ad armonizzare i diversi regimi di incentivazione attualmente vigenti per gli impianti geotermici pilota e quelli ad autorizzazione regionale utilizzanti le stesse tecnologie;

9. -ad assumere iniziative per inserire nella regolamentazione, con opportune penali, l’obbligo della sigillatura del pozzo atta ad evitare la possibilità di scambio di fluidi tra falde idriche diverse e l’obbligo di evitare il depauperamento della risorsa idrica di falda e di superficie sia in termini quantitativi che qualitativi;

10. -ad assumere iniziative dirette a subordinare il rilascio delle autorizzazioni alla stipula di una polizza fidejussoria a garanzia di eventuali danni all’ambiente, alla salute pubblica e alle attività produttive circostanti;

11. -a prevedere nella fase prerealizzativa un pieno coinvolgimento delle amministrazioni e delle popolazioni locali nel processo decisionale favorendo l’eventuale applicazione del principio di precauzione;

12. -ad assumere iniziative normative affinché per gli impianti già a regime e per quelli che eventualmente verranno realizzati sia previsto (pena la sospensione della concessione) un sistema di controlli ambientali effettuati dalla competente Agenzia Regionale per la protezione ambientale, a spese del concessionario, volti a verificare (pena la sospensione della concessione) che le attività geotermiche non incidano sul chimismo delle acque destinate al consumo umano rispettando i requisiti del decreto legislativo n. 31 del 2001, che le altre matrici ambientali non risultino contaminate e che la micro sismicità non aumenti significativamente, prevedendo anche che i risultati dei controlli e dei monitoraggi supplementari, da realizzare secondo le linee guida emanate dal Ministero dello sviluppo economico, siano divulgati al pubblico tempestivamente dall’acquisizione per il tramite dei siti Internet del gestore, dell’autorità d’ambito e dell’agenzia ambientale competente per quel territorio.

Firenze, 5 maggio 2015

Rete NoGESI Toscana

1) vedi il recente studio Basosi-Bravi; anche recenti inchieste sulla stampa.

2) Regione Umbria – REGOLAMENTO 29 luglio 2011, n. 7 “Disciplina regionale per l’installazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”.

3) Resoconto parlamentare RISOLUZIONE SU GEOTERMIA –TESTO APPROVATO DALLE COMMISSIONI VIII E X CAMERA DEI DEPUTATI NELLA SEDUTA DEL 15.04.2015.

La nostra risposta all’invito di incontro del Comune di Cinigiano

riunioneNei giorni scorsi siamo stati invitati dal Consigliere del Comune di Cinigiano Sebastiano Sani ad un (citiamo) “incontro  formale in Comune per definire una strategia efficace e concertata con l’amministrazione per ottenere un migliore risultato nella lotta che ci vede entrambi impegnati […] si rinnova l’invito a rapportarsi direttamente ai membri eletti del Consiglio Comunale maggioranza e minoranza per finalità costruttive e partecipative“.

Accogliamo ben volentieri l’invito, e sotto si può leggere la nostra risposta, mandata alla Sindaco Romina Sani, al capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale Giovanni Barbagli e, ovviamente, al Consigliere Sebastiano Sani.

Siamo molto felici di poter partecipare ad un incontro con rappresentanti del Consiglio comunale, perché ci conferma come tutta la comunità del nostro territorio, dai cittadini alle istituzioni, dalle associazioni alle aziende, sia assolutamente contraria agli scellerati progetti geotermici che ci hanno investito negli ultimi mesi.

Sentiamo anche la responsabilità di portare con noi la voce di centinaia di persone; che da agosto ad oggi hanno presentato centinai e centinaia Osservazioni.

Uniti ce la possiamo fare!

“Gentili Sindaco e capogruppo della minoranza nel Consiglio comunale,

raccogliamo ben volentieri l’invito dell’Avv. Sani ad un incontro per discutere e ragionare una strategia comune per bloccare gli scellerati progetti di geotermia speculativa ed inquinante sul nostro amato territorio e sull’Amiata in generale.

Come sapete abbiamo portato, nei 5 giorni che ci erano rimasti a disposizione, quasi 300 persone a presentare varie Osservazioni contro il progetto di ricerca della Geoenergy.

Ora la campagna elettorale, e la conseguente moratoria decisa dalla Regione, ci daranno sei mesi per continuare nella nostra lotta e nella nostra volontà di bloccare questi progetti, percorrendo tutte le strade possibili: quelle istituzionali, quelle comunicative, quelle di lotta ed aggregazione.

Siamo ben felici di sapervi al nostro fianco, per cui attendiamo una data a voi comoda per fare questo importante incontro.

A presto”.

COMITATO AGORÀ-CITTADINANZA ATTIVA

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Centinaia di no dall’Amiata in soli 6 giorni: Monticello, Salaiola, Stribugliano non vogliono la Geotermia speculativa ed inquinante

Comunicato stampaComunicato stampa sulle Osservazioni raccolte a Monticello Amiata, Salaiola e dintorni in merito al progetto di perforazione della GEOENERGY S.R.L.

In sei giorni circa 300 persone hanno consegnato al Comitato Agorà CittadinanzAttiva le proprie Osservazioni in merito al procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA relativo al progetto di perforazione del pozzo esplorativo MONTE LABBRO 1, presentato da GEOENERGY S.R.L. nel Comune di Cinigiano (Gr).

Le Osservazioni arrivano in gran parte da Monticello Amiata, ma un grande contributo arriva da Salaiola, con ben 65 Osservazioni. Altre Osservazioni sono arrivate da Stribuliano ed Arcidosso, oltre che da tutte le aziende della zona, dall’Associazione della Castagna IGP e dall’Associazione dell’Oliva Seggianese.

Una delle note più positive è l’autorganizzazione dei cittadini. A differenza di quest’estate, dove il Comitato ha avuto molto più tempo per organizzare la raccolta delle Osservazioni , questa volta, a causa del pochissimo tempo a disposizione, poco più di una settimana, abbiamo dovuto chiedere ai cittadini di Monticello e delle zone limitrofe
interessate dal progetto della GEOENERGY S.R.L. di attivarsi autonomamente. Abbiamo preparando dei precompilati – 2: uno per i cittadini e uno per le aziende – che abbiamo in parte distribuito ed in parte abbiamo fatto trovare presso l’edicola tabacchi di Monticello, il cui contributo a questa nostra fatica è stato determinante, e poi – una volta che gli interessati li hanno presi e compilati – li abbiamo portati al Comune di Cinigiano che, come quest’estate, ha provveduto a spedirli alla Regione Toscana tramite la PEC istituzionale.

L’ultima nota determinante è nel tipo e nel numero di Osservazioni raccolte: sempre per questioni di tempo – ricordiamo ancora che Agorà ha avuto poco più di una settimana per elaborare e raccogliere le Osservazioni – questa volta una sola macro Osservazione ne conteneva 6 tipologie diverse, mentre quelle relative al progetto di centrale “Montenero” erano sei Osservazioni separate. Questo significa che le circa 300 macro Osservazioni raccolte vanno moltiplicate ALMENO per 6, se si vuole dare l’idea dello sforzo e – soprattutto – dello straordinario risultato ottenuto.

Uno straordinario risultato che di/mostra come il senso di comunità di queste nostre piccole realtà, e la consapevolezza del proprio valore e della strada che si vuole percorrere, sono così forti che nessuno può credere di venire nei nostri territori pensando di stravolgerli per i propri biechi fini con facilità.

Insomma, anche questa volta le comunità amiatine – e Monticello Amiata in particolare – interessate agli scellerati progetti geotermici dei soliti speculatori hanno dimostrato, se ancora ce n’era bisogno, che i cittadini dell’Amiata NON vogliono questa geotermia, non vogliono vedere stravolto il proprio territorio in un distretto industriale e vogliono, al contrario, poter continuare a vivere la propria terra all’insegna della valorizzazione dell’ambiente, del turismo e della qualità della vita.


COMITATO AGORÀ-CITTADINANZA ATTIVA

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La nostra richiesta di retifica al Tirreno

Spett. redazione de Il Tirreno
GROSSETO

giornalismo amiatinoOggetto: Richiesta di retifica ai sensi L.416/81.

A norma della Legge 416/1981, con la presente si chiede la pubblicazione, con la medesima collocazione e rilevanza, della seguente retifica:

Su “Il Tirreno”, negli articoli “Da Seggiano arriva il no alla geotermia” del 3 marso us e “Frenata geotermia «Il Comune non sta con la rete Nogesi»” del 4 marzo us, entrambi a firma Fiora Bonelli, si riportano le dichiarazioni del Sindaco di Seggiano Secco e del Consigliere Comina in merito a una presunta sottoscrizione dell’amministrazione di un programma della Rete NoGesi Amiata, desunta anche da un comunicato di Agorà CittadinanzAttiva (in realtà da un comunicato della Rete NoGESI Amiata, che in seguito è stato pubblicato sui siti dei comitati amiatini Agorà CittadinanzAttiva e Sos Geotermia).

Non risponde al vero l’affermata “sottoscrizione di programma” della Rete NoGesi Amiata da parte del Comune di Seggiano per due semplici motivi:

  1. La Rete NoGesi Amiata non ha, a tutt’oggi, nessun programma;
  2. La Rete NoGESI Amiata non ha MAI sostenuto nulla del genere in nessuno dei suoi comunicati stampa; in quello del 17 febbraio, a seguito della citata prima assemblea della Rete NoGESI sull’Amiata, è scritto che “Oltre 50 persone in rappresentanza di gruppi e comitati di Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano, Abbadia S.S., S.Fiora, Monticello, Montenero, Valle dell’Albegna, Liberaonlus oltre a rappresentanti del M5S di Arcidosso, di “Insieme per Arcidosso”, dell’amministrazione di Seggiano, del PRC di S.Fiora, per la prima volta si sono incontrati con la volontà di unire le forze e progettare un percorso di lotte comuni sulla geotermia”.Da NESSUNA parte è scritto che vi sono “sostegni” o “sottoscrizioni” da parte di alcuna amministrazione.

Appare pertanto pretestuoso voler cercare a ogni costo una polemica che non esiste; vogliamo ringraziare il Sindaco Secco e e i suoi consiglieri per l’impegno contro la geotermia speculativa ed inquinante che caratterizza la loro amministrazione ormai da tanti mesi. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare l’Assessore Comina all’assemblea del 17 febbraio citata ed il Sindaco ad altra riunione dei comitati a Montenero nella primavera scorsa, e in occasione di una riunione a Castel del Piano questo inverno. È cosa rara e preziosissima avere dalla propria parte non solo delle persone preparate, ma anche chi rappresenta un’amministrazione importante come quella di Seggiano.

Monte Amiata, 4 marzo 2015

Agorà CittadinanzAttiva

Rete NoGesi Amiata

L’assemblea di domenica a Monticello: il Tirreno

Veduta di Monticello Amiata
Veduta di Monticello Amiata

Monticello. Rischi anche per la sorgente dei miracoli

di Fiora Bonelli, Il Tirreno del 3 marzo 2015

michele nannetti Bisogna contrastare questa scelta direttamente e chiedere anche il risarcimento dei danni. Ora saranno raccolte le osservazioni

CINIGIANO Una centrale che potrebbe essiccare anche la sorgente miracolosa della Madonna di Val di Prata, se andasse avanti il progetto geotermico di Geoenergy a Monticello Amiata. Ma la mobilitazione contro è altissima e un’ottantina di persone, domenica primo marzo, al vecchio cinema di Monticello Amiata, dove la sezione cinigianese (sic) Agorà cittadinanza attiva ha posto sul tavolo la questione, la centrale non la vogliono proprio e hanno affilato le armi, anche perché dire una centrale nei pressi di Monticello significa dire che la Società Geoenergy allestirebbe le sue piazzole a nemmeno un chilometro dal paese, lungo la strada vicinale Ontanelli, in località Castelli. Alla perforazione esplorativa, profonda 4,5 km, potrebbe fare seguito la realizzazione di una centrale geotermica di 10 MW, più del doppio di potenza di quella di Montenero, con la possibilità di ampliamento.

Il progetto è stato spiegato ai presenti da Franco Vite, che ha aggiunto che «per la realizzazione del pozzo esplorativo sarà necessario realizzare un cantiere di un ettaro e mezzo che ospiterà una torre di perforazione alta 30 metri. Con danni, per il territorio, ingenti ed irreparabili: la perforazione attraverserà la falda idrica che alimenta alcune sorgenti (come La Vena, i Fontanelli e la sorgente della Madonna), ma soprattutto quella del Santuario di Val di Prata e c’è la possibilità concreta di essiccarle. Abbiamo solo una settimana per presentare in regioni osservazioni contro il progetto – ha detto Vite – dunque bisogna far presto». Vite ha anche auspicato stretta e ferma collaborazione con l’amministrazione comunale: «Bisogna unire le forze – ha detto – altrimenti non si va da nessuna parte», ed ha anche ricordato che il Comune ha già detto il suo no all’ipotesi, ma che bisogna, comunque, muoversi insieme. E ha proposto una manifestazione a primavera e il coinvolgimento di tutte le altre frazioni cinigianesi.

Nella successione degli interventi, il geologo Stefano Pignotti, ricordando la richiesta di 30 permessi di perforazione chiesti in Toscana, ha detto: «Con questo progetto siamo al punto in cui le osservazioni devono essere incalzanti, perché si tratta di spingere la Regione a sottoporre il progetto a Via. L’area, vicino al campeggio e al campo sportivo di Monticello non è sottoposta a vincoli, ma è area sottoposta a frane e coinvolge la falda acquifera; ed è la stessa legge che prevede che si valutino effetti concomitanti nel territorio. E Cinigiano con i suoi 22.500 turisti (di cui il 40% in campeggio) avrebbe ricadute negativissime. Sono dunque determinanti le osservazioni, come i sei mesi di moratoria stabiliti dalla Regione». Una proposta concreta è arrivata da Michele Nannetti che ha indirizzato gli interessati a protestare non contro gli enti locali, ma contro la stessa società energetica: «Va contrastata direttamente – ha detto – chiedendo il risarcimento danni».
Alla fine, oltre alla raccolta delle osservazioni, la proposta di una conferenza stampa in comune, prendere esempio da Seggiano che è entrato ufficialmente nella rete Nogesi e che ha preso netta posizione contro ogni tipo di sfruttamento geotermico. E infine la creazione di adesivi da attaccare in bella vista dappertutto, dove sia scritto Cinigiano no geotermia».

La sala si è rammaricata dell’assenza del sindaco, che, comunque, durante il consiglio comunale che si è tenuto a Monticello giovedì sera, ripercorrendo passo passo tutte le iniziative dell’amministrazione per bloccare il progetto aveva anche sottolineato come la moratoria di sei mesi decisa dalla Regione, stoppa la richiesta di perforazione esplorativa. Ci sono dunque sei mesi per continuare a lavorare alla faccenda, in attesa che la regione toscana stabilisca i siti su cui costruire gli impianti.

Nasce anche sull’Amiata la Rete NoGESI

Comunicato stampaComunicato stampa Rete NoGESI Amiata

Si è tenuta domenica 15 scorso, ai Bagnoli di Arcidosso, l’assemblea promossa dalla Rete NOGESI (No Geotermia Speculativa e Inquinante) rivolta a tutti i comitati, gruppi, cittadini dell’Amiata per definire un percorso comune nelle diverse battaglie sulla geotermia, da quella contro le centrali flash di Bagnore e Piancastagnaio a quelle contro le diverse centrali a media entalpia, pilota e non, in progetto su tutto il territorio amiatino, Montenero/Monticello, Seggiano, Murci, Casa del Corto, Monte Labro.

Oltre 50 persone in rappresentanza di gruppi e comitati di Arcidosso, Castel del Piano, Seggiano, Abbadia S.S., S.Fiora, Monticello, Montenero, Valle dell’Albegna, Liberaonlus oltre a rappresentanti del M5S di Arcidosso, di “Insieme per Arcidosso”, dell’amministrazione di Seggiano, del PRC di S.Fiora, per la prima volta si sono incontrati con la volontà di unire le forze e progettare un percorso di lotte comuni sulla geotermia.

Si è sviluppata una interessante discussione che ha analizzato le situazioni degli impianti esistenti e dei progetti in attesa di concessioni e lo stato delle battaglie locali e nazionali. È emersa unanimemente la necessità di condividere informazioni e metodi e di proseguire coordinandosi per rendere efficace ogni azione sia in ambito locale, regionale che nazionale.

L’assemblea ha posto particolare attenzione alla necessità di realizzare un’informazione capillare, che affronti soprattutto l’aspetto sanitario e le ricadute di tipo economico. In un momento di così grave crisi economica, di rinunce e di sacrifici, invece di investire per valorizzare l’economia principe della nostra montagna, votata al turismo e all’agroalimentare di qualità, si lascia che essa venga schiacciata da interessi speculativi, del tutto alieni al bene comune. Per contrastare tale tendenza l’assemblea si è data anche il compito di studiare  proposte in grado di garantire effettivamente uno sviluppo sostenibile.

E’ altrettanto necessario sostenere o ricreare “il senso di comunità” e la relazione diretta tra persone per sviluppare un clima di attenzione e scambio per tradurre in azioni l’amore per questa terra.

Alla fine sono stati elencati gli appuntamenti che la Rete NoGESI andrà ad organizzare nelle prossime settimane:

  • Sostenere e partecipare alla manifestazione del 21 febbraio a Firenze in difesa della Salute Pubblica, organizzata dal Coordinamento Toscano per il Diritto alla Salute;
  • il fine settimana 14-15 marzo si terrà a Colle val d’Elsa un convegno, organizzato dalla Rete e dal Coordinamento dei sindaci toscani sul progetto geotermico della Regione Toscana, a cui è stato invitato il Presidente Rossi che ha dato la sua disponibilità a partecipare;
  • l’11 aprile a Grosseto, presso il Palazzo della Provincia alle ore 09:00 si terrà una giornata di formazione per i medici di base sul tema delle nano particelle e delle relative nano patologie, a cui seguirà, nel pomeriggio, un’assemblea sull’argomento aperta a tutti;
  • ci siamo impegnati in una iniziativa a Roma in occasione della discussione parlamentare sulle Risoluzioni presentate da parte del Pd, SEL e M5S sulla geotermia;
  • l’assemblea, infine, si è impegnata ad organizzare una manifestazione tra Monticello Amiata e Montenero d’Orcia contro il Progetto di centrale geotermica ivi presentato.

Alla fine dell’assemblea di ieri abbiamo deciso di creare dei gruppi di lavoro con cui organizzare le nostre iniziative future. I gruppi sono:

  • Gruppo Comunicazione / Informazione;
  • Gruppo Intervento Legale;
  • Gruppo analisi economica dell’impatto della geotermia sul territorio;
  • Gruppo Osservatorio democratico sulla Salute;
  • Gruppo di studio sulle energie alternative;
  • Gruppo iniziative ed eventi.

Chiunque voglia aderire alla Rete e/o partecipare ad uno dei gruppi di cui sopra può scrivere a nogesi_amiata@inventati.org

Il “Times” sulla Geotermia dell’Amiata

Ormai la questione della geotermia  sull’Amiata sta iniziando, finalmente, a superare i ristretti anfratti della nostra terra, per arrivare non solo nelle aule del parlamento (sono iniziate le audizioni con i sindaci, i tecnici e le associazioni territoriali), ma anche sulla stampa internazionale.

Il celebre quotidiano inglese Times ha pubblicato un articolo relativo alla richiesta di costruzione di una centrale geotermica tra i paesi di Seggiano e Montegiovi, nel cuore del Monte Amiata, in mezzo ai celebri olivi dop di Seggiano e alle bellezze naturali, culturali ed artistiche di questo fantastico territorio.

Eccolo qui di seguito:

Tuesday, December 23

Power plants threaten Tuscan idyll of Graham Greene’s relatives

Relatives of Graham Greene, Charlotte Horton and Alexander Greene refurbish ancient monuments, and produce olive oil and wine in Monte Amiata

Immage of Relatives of Graham Greene, Charlotte Horton and Alexander Greene refurbish ancient monuments, and produce olive oil and wine in Monte Amiata
Relatives of Graham Greene, Charlotte Horton and Alexander Greene refurbish ancient monuments, and produce olive oil and wine in Monte Amiata

Tom Kington Rome

Relatives of the writer Graham Greene, who believed that they had found paradise restoring castles in Tuscany, are battling what they claim is a hellish plague of polluting power stations.

Charlotte Horton, 52, and Alexander Greene, 36, refurbish ancient monuments, and produce olive oil and wine in one of the last undiscovered parts of the region — Monte Amiata.

The 1,000-year-old Potentino castle, which Ms Horton reopened as a guest house after buying it in 2000, sits amid olive groves on the slopes of an extinct volcano, close to vineyards growing the prized Brunello di Montalcino wine.

Volcanic activity has blessed the area with fertile crops and hot springs, but has also prompted the construction of geothermal energy plants that suck up hot vapour to drive turbines and are blamed for high emissions, poisoning springs and even raising the local death rate. Now, the regional government is planning to build more.

Ms Horton said: “We have restored castles which are national monuments and we promote the area abroad. What is happening is shocking.” She claimed government grants were providing “easy money for unscrupulous firms”.

Ms Horton’s stepfather was the nephew of Greene, who died in 1991. Alexander Greene’s grandfather, Sir Hugh Greene, was the writer’s brother and BBC director-general of the BBC .

Ms Horton’s concerns were backed by Andrea Borgia, who teaches geothermal energy at the University of Milan. He described the power stations as the most polluting in the world in terms of the energy produced.

Water vapour pumped up contained methane, carbon dioxide, mercury, arsenic, ammonia and boric acid, which was emitted into the atmosphere, he said.

As springs dry up you are forced to use water polluted by geothermal fluids,” he said, adding that mortality rates were higher than in surrounding areas.

The local authorities denied claims that the water table had dropped. “A rise in mortality rates concerns men only, predates the power stations and could be due to diet, smoking or alcohol,” Francesco Cipriani, director of the regional health agency, said.

Sull’assemblea paesana a Monticello Amiata del 13 dicembre

Comunicato stampaL’assemblea paesana a Monticello Amiata

Sabato 13 dicembre si è tenuta, a Monticello Amiata, l’assemblea paesana convocata dal Comitato “Agorà – CittadinanzAttiva” per aggiornare la situazione del progetto di centrale geotermica “Montenero”, presentato dalla società Gesto Italia srl presso il Ministero dell’Ambiente, la Regione Toscana e i Comuni di Castel del Piano, Cinigiano ed Arcidosso.

L’assemblea – partecipata ed attiva – è stata introdotta con un breve riassunto di quanto successo da settembre ad oggi.

È stato raccontato l’incontro con la Commissione Attività Produttive della Regione Toscana, senza che questo portasse a risposte dalla Regione stessa:

http://agorattiva.noblogs.org/2014/09/26/in-regione-toscana-a-chiedere-risposte/;

è stato raccontato della nascita, il 5 ottobre ad Orvieto, della Rete NoGESI – No Geotermia Elettrica, Speculativa ed Inquinante – di cui il nostro comitato fa parte:

http://agorattiva.noblogs.org/2014/10/07/degli-stati-generali-della-rete-nazionale-no-geotermia-elettrica-speculativa-e-inquinante/;

abbiamo raccontato del presidio fatto sotto il Parlamento, il 15 e 16 ottobre, per evitare che anche la geotermia entrasse nel famigerato decreto “Sblocca Italia” http://agorattiva.noblogs.org/2014/10/21/chi-ha-cercato-di-mettere-la-geotermia-nel-decreto-sblocca-italia/;

abbiamo collaborato, attraverso la Rete NoGESI, con l’onorevole Braga – responsabile ambiente della segreteria nazionale del Partito Democratico – perché venisse presentata una Risoluzione per la moratoria delle centrali geotermiche in attesa di VIA mentre il governo rivede e rimette mano a tutto il progetto geotermico italiano;

non avendo MAI avuto alcun tipo di risposta dalla Regione Toscana, fin dall’inizio della nostra battaglia, il 19 novembre abbiamo indetto una conferenza stampa a Grosseto, tenuta da tutti i comitati amiatini contro al geotermia speculativa ed inquinante:

http://agorattiva.noblogs.org/2014/11/21/i-giornali-sulla-conferenza-stampa-del-20-novembre/.

Anche in questo caso non abbiamo ricevuto risposta alcuna dalla Regione Toscana, anche dopo aver posto 3 chiare ed inequivocabili questioni alla Regione:

http://agorattiva.noblogs.org/2014/11/25/la-risposta-dei-comitati-alla-regione-toscana/;

in queste settimane abbiamo partecipato a presidi, incontri, assemblee, proiezioni di documentari su tutto il territorio amiatino, allacciando rapporti sempre più stretti con gli altri comitati e con i cittadini preoccupati dei nostri territori e venerdì prossimo saremo a Seggiano in occasione del Convegno organizzato dall’amministrazione locale in collaborazione con gli amici del Comitato locale.

Sabato abbiamo deciso, perciò, visto il silenzio assoluto alle nostre richieste di cittadini, di convocare un’assemblea comunale a Monticello a metà gennaio, con la presenza dell’intero Consiglio comunale – maggioranza e minoranza congiunte – per discutere tutti assieme della situazione allo stato attuale e per arrivare – questa sarà la nostra proposta a maggioranza ed opposizione – ad una conferenza stampa congiunta, Consiglio, Comitato, cittadini, aziende, associazione di categoria e tutti coloro interessati che vorranno partecipare, in cui si chiederà, tutti assieme, che la Regione Toscana risponda alle nostre richieste.

Per contatti:
agora-cittadinanzattiva@inventati.org

http://agorattiva.noblogs.org/

https://www.facebook.com/agoracittadinanzattiva

Amiata: quattro imprenditori contro la geotermia

Immagine pubblicitaria del Frantoio Franci di Montenero d'Orcia

Quattro imprenditori contro la geotermia Giorgio Franci, Ubaldo Corsini, Fabrizio Bindocci e Claudio Tipa scrivono alla Regione Toscana: stop agli impianti a media entalpia

Il Tirreno, 16-12-2014

di Fiora Bonelli

CASTEL DEL PIANO In vista della imminente discussione del Paer previsto a giorni in consiglio della Regione Toscana, quattro imprenditori di prim’ordine si muovono per dire no a qualsiasi ipotesi di ulteriore sfruttamento geotermico. Sono Giorgio Franci, presidente Consorzio dop olivastra seggianese, Ubaldo Corsini, presidente Confindustria agroalimentare toscana, Fabrizio Bindocci, presidente Consorzio Brunello, e Claudio Tipa, presidente Consorzio Montecucco. I vertici del settore agroalimentare più nobile della provincia e dell’Amiata scrivono ai presidenti della 3ª e 4ª commissione in consiglio regionale, Rosanna Pugnalini e Gianfranco Venturi, e per conoscenza al presidente Enrico Rossi, all’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini e ai sindaci dell’Unione comuni Amiata Grossetana. Le loro sono valutazioni riferite all’area dell’Amiata e della Val d’Orcia sullo sviluppo geotermico dell’alta e media entalpia. I quattro presidenti rammentano di avere in passato espresso al presidente della giunta le loro preoccupazioni per un eventuale sviluppo della geotermia in Amiata e Val d’Orcia. Le proposte della giunta rispetto al Paer – che ritengono saturato lo sviluppo dell’alta entalpia e vincolano la media entalpia nella Val d’Orcia alla compatibilità col territorio – in parte accolgono anche le loro proposte. Ma loro non si dicono tranquilli.

Secondo Franci, Corsini, Bidocci e Tipa gli investimenti in Val d’Orcia sono stati favoriti grazie al fatto che si tratta di «un territorio non interessato da pesanti processi di industrializzazione e alterazione degli equilibri naturali, che costituisce il valore aggiunto del fulcro dell’economia locale, ovvero la produzione agroalimentare ed enologica di qualità e il turismo». Una terra, questa, raffigurata anche dai pittori senesi come luogo di perfetta armonia fra uomo e natura, esempio di buon governo e di ottima gestione del territorio. «Con che coraggio e diritto si può pensare di stravolgere un bene tanto prezioso?», chiedono oggi i quattro imprenditori. Per loro la geotermia, anche se a media entalpia, metterebbe a rischio la qualità dei profili paesaggistici che fanno da calamita al circuito turistico internazionale. E non solo. «I progetti geotermici presentati con 10mila euro di capitale sociale non possono competere col fatturato del sistema Montalcino, Montecucco, agroalimentare e olio extravergine, di oltre un miliardo di euro e che danno lavoro a oltre 5mila persone. Il binomio territorio – qualità paga anche nei momenti di crisi», sottolineano. I presidenti affermano, dunque, che con Piacastagnaio e la nuova centrale di Enel green power Bagnore 4, l’Amiata e la Val d’Orcia hanno in ampia misura contribuito al burden sharing della Toscana (obiettivo 150 Mw) e che oggi occorre ascoltare imprese e popolazioni. «Non possiamo permettere di veder vanificati anni e anni di investimenti», concludono.

http://www.provincia.grosseto.it/index.php?id=40&no_cache=1&tx_ttnews[tt_news]=422130&tx_ttnews[backPid]=913