3 luglio 2016: TUTTI A MONTICELLO AMIATA! ritorna GIÙ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA

Il manifesto della giornata del 3 luglio a Monticello Amiata: giù le mani dalla nostra terra!Siate ragionevoli
chiedete l’impossibile
(Ernesto Balducci)

L’Amiata è una delle più grandi aree di produzione di energia geotermica in Italia. Oggi le centrali che sfruttano il calore della terra sono cinque, per un totale di 120 MW di potenza installata. L’entrata in funzione dell’ultimo impianto, Bagnore 4, inaugurato da Enel Green Power a fine 2014, ha completato quest’opera di sfruttamento della risorsa “rinnovabile” che tuttavia comporta un forte impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica, con l’immissione in atmosfera, nell’acqua e nel suolo di sostanze inquinanti e pericolose.

A questo sfruttamento in essere, si aggiunge la possibilità di installare 18 nuovi impianti, con ulteriori centinaia di MW,;tanti sono infatti i permessi di ricerca rilasciati ad una decina di nuove società nell’area dell’Amiata. I progetti di Seggiano, Montenero e Monte Labbro vedono il paese di Monticello Amiata al centro di una dannosa triangolazione di impianti ravvicinati.

Pochi mesi dopo la grande manifestazione del 28 giugno 2015, dove centinaia di persone con in testa i sindaci di Cinigiano e Seggiano, hanno chiaramente detto NO al progetto geotermico della Regione Toscana, il 17 dicembre 2015 la Regione stessa, nella figura della funzionaria Carla Chiodini ha “Ritenuto non necessario sottoporre il progetto Monte Labbro 1 alla procedura di valutazione dell’impatto ambientale”: in sostanza, per la prima volta in Italia, si ritengono non necessari studi e valutazioni ambientali prima di trivellare per la realizzazione di un pozzo di ricerca profondo 4,5 km a ridosso di una riserva naturale. A seguito di tale atto abbiamo deciso di procedere con il Ricorso al TAR.

È di queste ultimissime settimane l’inizio del lavori a Scansano e Pereta (frazione nel comune di Magliano in Toscana).

Partecipando alla giornata del 3 luglio oltre a dare idee ed energie preziose per l’Amiata, potrete anche aiutarci a raccogliere i fondi per sostenere le spese del ricorso.

COMBATTIAMO CONTRO

  • Il saccheggio della nostra terra in nome del profitto di pochi
  • La privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua
  • Le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria
  • Il rischio di subsidenza
  • Il depauperamento delle nostre tradizioni popolari e contadine
  • La distruzione dell’economia agroalimentare e turistica
  • Lo stravolgimento della cultura della condivisione, della partecipazione, della vita a misura di essere umano

VOGLIAMO e DIFENDIAMO

  • Il rilancio di una economia eco-sostenibile
  • La valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali
  • Un turismo diffuso, che conti sulle tante piccole attività di qualità
  • Una politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio
  • Un intervento pubblico non mirato agli interessi di pochi, ma della collettività
  • Il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente

Diciamo basta alle centrali geotermiche in Amiata!

La questione del rifiuto del “modello geotermico” va ben oltre qualunque differenziazione politica e/o istituzionale, le condizioni per una eventuale presenza geotermica sul territorio amiatino sono, a nostro parere, da escludere nella maniera più chiara e decisa e lo diciamo con la forza e le voci dei cittadini, che non accettano la presenza sul territorio delle strutture geotermiche.

Un’altra Amiata è possibile, una montagna che non ha bisogno delle centrali geotermiche che inquinano e distruggono il territorio, ma che, anzi, le ritiene incompatibili con il modello di sviluppo economico, sociale e culturale che deve essere costruito. Un modello di sviluppo che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali. La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dalle nostre madri e dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terrà, la vivrà.

3 LUGLIO 2016, PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • ore 9.00 accoglienza

  • ore 10 passeggiata con flash mob per Loc. Castelli

  • ore 11.00 al campo di Alberto:

    • i bambini ed i ragazzi presenti pianteranno un castagno

    • arricchiamo lo stollo dei pensieri, laboratori di pittura e di fotografia

  • ore 12.30 rientro in paese e apertura stand:

  • pranzo con menu antigeotermico a Km zero

  • ore 15.00 MONTICELLO IN PIAZZA:
    musica, artisti di strada, bancarelle, piazze tematiche organizzate dalle associazioni, prodotti tipici, giochi, balli, laboratori di fiabe e di immagini

  • ore 19 premiazione della sottoscrizione a premi

  • ore 19.30 apertura stand

  • ore 21 Musica dal vivo con:
    I Fratelli Cerca Testo e I tre Pazzi Avanti. Folk Rock ad alto Voltaggio e basse Emissioni

CON IL PATROCINIO DEL COMUNE DI CINIGIANO

ORGANIZZANO:

Agorà CittadinanzAttiva

Pro Loco Monticello Amiata

Per aderite al manifesto e alla giornata di festa e di r/esistenza del 3 luglio scrivere a: agora-cittadinanzattiva@inventati.org

Un modo di aiutarci è di scaricare e distribuire il materiale promozionale per la giornata del 3 luglio, che potete trovare qui sotto:

ADESIONI

Musica per l’Amiata: concerto per arpa con Ann Fierens

Il monte Amiata

CONCERTO PER ARPA con ANN FIERENS

ann fiens

Castello di Argiano, Montalcino
11 giugno 2016
ore 18:30

Si raccoglieranno fondi per sostenere le spese legali del ricorso al TAR contro il progetto geotermico “Monte Labro”.
Prima del concerto ci sarà un incontro informativo sui progetti geotermici ed il loro impatto sul territorio.
Seguirà un aperitivo.

IL PROGRAMMA:

Incontro informativo sull’impatto dei progetti geotermici

Michael Glinka (1804-1857), Nocturne

Sophia Corri-Dussek (1775-1831) Sonata in do minore

Franz Lachner (1803-1890), Drei Lieder Ohne Worte

Louis Spohr (1784-1859), Fantaisie Op. 35

Muzio Clementi (1852-1832), Sonatina I, di “Six nouvelles Sonatines” op. 38

Charles Bochsa (1789-1856) Rondeau sur le trio “zitti, zitti, piano,piano” de Rossini

Rinfresco

Per maggiori informazioni:

elenabasile@gmail.com         +39 3355371513
sarahsesti@gmail.com           +39 3484419010

English version:

To raise funds towards the legal expenses for the appeal to the Tribunal ( TAR ) against the Geothermal energy project  named ” Monte Labro ” .

Before the event there will be an informative talk on  the geothermal energy project and it’s impact on the environment.

There will be a glass of wine after the event.

THE PROGRAM:

Informative talk on  the geothermal energy project

Michael Glinka (1804-1857), Nocturne

Sophia Corri-Dussek (1775-1831) Sonata in do minore

Franz Lachner (1803-1890), Drei Lieder Ohne Worte

Louis Spohr (1784-1859), Fantaisie Op. 35

Muzio Clementi (1852-1832), Sonatina I, di “Six nouvelles Sonatines” op. 38

Charles Bochsa (1789-1856) Rondeau sur le trio “zitti, zitti, piano,piano” de Rossini

Refreshment

For more info:

elenabasile@gmail.com         +39 3355371513
sarahsesti@gmail.com           +39 3484419010

L’intervista a Radio Onda d’Urto di Brescia

Immagine del Monte LabbroLa solidarietà non sono chiacchiere, ma è una pratica quotidiana che ci permette di vedere un futuro positivo là dove, altrimenti, rischierebbero di addensarsi solo fosche nubi.

La solidarietà attiva, come la cittadinanza, è fatta di tanti piccoli gesti quotidiani, come quelli dei nostri amici e sodali di Compartir e dell’Ecocompatibilmente Fest, che ci hanno permesso di fare questa bella e lunga intervista su Radio Onda d’Urto di Brescia, radio comunitaria, di movimento, da sempre vicina alle lotte dei territori, e che ringraziamo di cuore.

Una chiacchierata a 360° sull’Amiata, la Geotermia, la storia di queste terre, della sua bellezza, e del rischio – enorme – che sta correndo di essere trasformata in un distretto industriale buono alla speculazione di pochi.

Eccola:

http://www.radiondadurto.org/2016/03/02/amiata-contro-pozzo-la-mobilitazione-toscana-in-difesa-del-monte-amiata/

La follia del geotermico sulla stampa nazionale

Evidentemente noi dei Comitati “ambientalisti”, come ci apostrofano sui quotidiani locali – quando, invece, siamo semplici cittadini (come ci apostrofano alcuni politici locali, pensando di insultarci, quando invece ci fanno il più grande dei complimenti), evidentemente dicevamo, non siamo poi così pazzi, se anche sulla stampa nazionale iniziano a venire serissimi dubbi sulla sensatezza del “Piano Rossi” per quanto riguarda la Geotermia nella nostra Toscana, ed in particolar modo alle pendici del Monte Amiata.

Al punto che su il Fatto Quotidiano di oggi si trova un bel articolo dell’archeologo Manlio Lilli, che riportiamo qua sotto per intero:

File di cipressi che interrompono il verde intenso di una campagna fatta di morbide colline. Ma anche vigneti ed oliveti quasi sterminati. Uno scenario naturale che l’Organizzazione delle Nazioni Unite, quando nel 2004 lo ha dichiarato patrimonio dell’Unesco, ha definito “eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”.

Distesa di viti in Val d'Orcia

E’ la val d’Orcia, tra Siena e Grosseto, area sud della Toscana. A chi verrebbe in mente di piazzare in questi luoghi un mostro in cemento armato grande come un campo di calcio ed alto come uno stabilimento industriale? Forse a nessuno. Regione Toscana, a parte. Già, perché da quando il Decreto legislativo del 2010 (poi modificato nel 2011 e ancora dal decreto legge del 2012) ha liberalizzato l’attività geotermoelettrica, la Regione del presidente Rossi è stata subissata dalle richieste di ricerca per il reperimento della risorsa geotermica. Al punto da decidere nello scorso febbraio di introdurre una moratoria di sei mesi.

“Quel che droga tutto sono le compensazioni e gli incentivi previsti per le rinnovabili. Come fu per l’eolico”, diceva lo scorso aprile Sergio Bovicelli, ex assessore provinciale alle Infrastrutture ed ex consigliere comunale a Santa Fiora. I 200 euro per ogni megawatt prodotto costituiscono una “tariffa incentivante” di tutto rispetto. Il ricavo annuale previsto per la ditta appaltatrice è stimato sui 7,5 milioni di Euro per 25 anni, a fronte di un investimento iniziale di circa 30 milioni. Così a metà 2013 risultavano rilasciati 38 permessi di ricerca, relativi a centrali al massimo da 5Mw/h.O, concentrati perlopiù tra le province di Grosseto, Siena e Pisa. Assegnatarie 13 differenti società, di cui 4 (Futuro Energia, Geothermics Italy, Terra Energy e Toscana Geo) supportate dalla stessa multinazionale (la Geysir Europe srl) e altre due (Geoenergy srl ed Exergia Toscana srl) che fanno capo alla società Italbrevetti. E poi Gesto Italia srl., costola della multinazionale Gesto Energy Consulting, responsabile del progetto di Montenero d’Orcia, frazione di Castel del Piano. Una delle centrali distribuite tra Val d’Orcia e Amiata. Progetti contestati da chi quei territori li abita. Ma anche da chi li amministra. Uniti dal timore che quelle centrali possano innescare un pericoloso corto circuito. Non solo alla produzione di prodotti agroalimentari di altissima qualità, ma soprattutto al paesaggio.

Quel che dispiace è che le istituzioni non ascoltino minimamente la voce dei cittadini” diceva nel gennaio 2014 Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello. Da Montenero a Monticello Amiata, frazione del Comune di Cinigiano, dove è prevista un’altra centrale. Quella denominata Monte Labbro, che eseguirà ricerche nei Comuni di Arcidosso, Roccalbegna, Castel del Piano, Santa Fiora e Campagnatico, oltre che a Cinigiano. “Il mio campo confina con la strada dell’Ontanelli e a tre metri da esso c’è la Riserva naturale di Poggio all’Olmo … Ora voi ci dite che nella riserva tutto è intoccabile e che a tre metri da essa invece si potrà realizzare un gigantesco mostro?”. Scrive così nello scorso dicembre al Governatore della Regione, Alberto Aluigi, proprietario del terreno dove la Geoenergy srl. vuole realizzare il progetto di Monte Labbro. Non è tutto. Si è deciso di escludere il progetto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Circostanza che ha suscitato molte perplessità. Ma alle questioni particolari si mescolano criticità più generali. In pericolo c’è il Paesaggio, certo. Ma il rischio è anche che le nuove centrali provochino inquinamento ambientale e una sismicità indotta. Nonostante il Piano paesaggistico regionale, fatto approvare a fatica dall’assessore all’urbanistica Marson, ampie porzioni del territorio toscano potrebbero essere stravolte. Può sembrare un paradosso. Per il Governo della Toscana non lo è.

Sull’incontro con Leonardo Marras

Immagine del Monte LabbroLunedì 22 febbraio alcuni rappresentanti del Comitato Agorà CittadinanzAttiva, rappresentanti di Salaiola e il rappresentante della Pro Loco di Monticello Amiata si sono incontrati, presso gli uffici del Comune di Cinigiano, con il capogruppo del Pd in Regione Toscana Leonardo Marras, ospiti del Sindaco del comune Romina Sani.
Il Sindaco Sani e il consigliere Marras ci hanno raccontato dell’incontro da loro avuto in Regione con l’assessora all’Ambiente Fratoni e con la funzionaria dell’Ufficio VIA Chiodini sulla questione del “Permesso di ricerca Monte Labbro”. Un incontro che si è concluso con l’impegno a considerare con attenzione la questione perforazione nella Conferenza dei servizi che si terrà a breve

nella quale, per esprimersi in maniera definitiva sul rilascio o meno dei permessi di ricerca, la Regione raccoglierà i pareri di tutti i soggetti interessati, tra cui le valutazioni del Comune di Cinigiano che saranno vincolanti (http://www.leonardomarras.it/news-view/geotermia-marras-incontra-a-cinigiano-il-sindaco-e-il-comitato-agora-cittadinanza-attiva/).

Da parte nostra ci siamo impegnati a sostenere il Comune in questo importante sforzo, con tutte le forze a nostra disposizione, perché la relazione che verrà consegnata alla Conferenza dei Servizi sia il più possibile incisiva, precisa e risolutiva.

Abbiamo poi convenuto, tutte e tutti noi presenti, sulla follia nel pensare di fare una centrale geotermica nella meraviglia che è il sito in questione, così come in tutti i posti meravigliosi che sono il cuore pulsante dell’Amiata e dei suoi dintorni.

Abbiamo ricordato a Marras quello che abbiamo già detto in tante altre occasioni in questi ultimi due anni:

  • NON siamo “solo” contro le centrali geotermiche “Monte Labbro” e “Montenero”, ma siamo contro tutti i progetti di ricerca geotermica che impestano il nostro territorio (e sono 18 a carico della Regione, più le 2 “pilota” a carico del Governo)
  • la battaglia contro la geotermia è una battaglia che stiamo conducendo tutte e tutti assieme, tanto che domenica 20 febbraio s’è tenuta a Sorano un’affollata assemblea in ci erano presenti i delegati di tanti comitati della Toscana, dell’Umbria e del Lazio, in cui si sono decise tutta una serie di iniziative comuni per questo 2016;
  • che siamo perfettamente consapevoli, dati alla mano, che:

Visti i dati di cui sopra, è EVIDENTE che NON c’è bisogno di nessuna nuova centrale geotermica in Toscana, e che il “Piano Rossi”, di arrivare al 2020 con altri 150MW di energia geotermica in produzione ha un unico scopo: la speculazione economica.

Noi cittadine e cittadini dell’Amiata, della Val d’Orcia, dell’alta Maremma non accetteremo  MAI questa inutile devastazione, utile solo a rimpolpare le tasche dei soliti noti.
Siamo pronti a dialogare e discutere con tutti in tutte le sedi; ma dopo il dialogo ci aspettiamo – pretendiamo! – fatti. E questi fatti, l’abbiamo detto chiaramente a Marras, devono essere:

  • moratoria dei progetti di ricerca, che DEVONO essere bloccati TUTTI;
  • ridefinizione di un piano energetico regionale fatto CON i cittadini e gli enti locali, cioè che parta dal basso;
  • con una progettualità diversa, fatta di microimpianti, riduzione della dispersione e quindi riqualificazione degli edifici – ad iniziare da quelli pubblici – e quindi risparmio. In questi casi, evviva, ci aspettiamo incentivi per i privati che vogliono mettere a posto le proprie case e/o fare microimpianti.

 

Venerdì 26 febbraio 2016,

  • Comitato Agorà CittadinanzAttiva
  • Rappresentanti di Salaiola
  • Pro Loco di Monticello Amiata

Da Sorano riparte la lotta in Toscana contro ogni tipo di geotermia

Comunicato stampaDa Sorano riparte la lotta in Toscana contro ogni tipo di geotermia

che 100 fiori sboccino…

Tanti i comitati presenti all’incontro di Sorano del 21 febbraio, dai comitati storici a quelli più recenti, nati soprattutto dopo il disvelamento dei tanti progetti delle nuove centrali a media entalpia che ormai coinvolgono tutto il territorio regionale.

Si è fatto il punto sulle diverse realtà, dalla ormai insopportabile geotermia Enel del monte Amiata ai progetti della media entalpia figli del piano Berlusconi-Scajola, ma fatti propri dal governatore Rossi che per la Toscana ha deciso di puntare solo e soltanto sulla geotermia -il solare sta praticamente scomparendo-, nonostante abbia già raggiunto le quote prefissate di rinnovabile e nonostante che ormai è appurato che siamo in sovrapproduzione di energia, tanto che Enel, lentamente, inizia la dismissione delle centrali a combustibili fossili.

A pensar male si potrebbe dedurre che non sia il reale bisogno di energia che muove la regione Toscana a sostenere un piano abnorme di geotermia, ma, più prosaicamente, tutta la partita degli incentivi, ancor più sostanziosi di quelli di cui gode l’Enel, che ruota attorno alle centrali a media entalpia, sperimentali e non.
Per questo i Comitati riuniti a Sorano rilanciano la sfida a tutto campo, sia per informare e coinvolgere tutti i cittadini toscani e sia per andare a contrastare direttamente la politica energetica di Rossi, nonostante sempre più sindaci siano contrari al suo piano.

E’ in preparazione un’iniziativa a Firenze, al consiglio regionale, dove i Comitati porteranno le ragioni di territori e coinvolgeranno scienziati, tecnici, politici e giornalisti; si chiederà conto agli amministratori regionali e alle forze politiche presenti in consiglio di pronunciarsi e sostenere la battaglia contro la geotermia speculativa e inquinante. L’iniziativa si terrà tra marzo ed aprile in base alle disponibilità dei Comitati e degli invitati; daremo conto del programma appena possibile.

In tutti i territori invece i Comitati sono mobilitati ad organizzare più iniziative possibili per giungere alla giornata regionale “100 fiori contro la geotermia“, una giornata di lotta e di festa in cui in tanti paesi e campagne della Toscana, in contemporanea, si terranno incontri, assemblee, feste, concerti, volantinaggi, riunioni conviviali, all’insegna della lotta e della gioia, in difesa del paesaggio, dell’ambiente, delle specialità enogastronomiche, della cultura e di un diverso sviluppo e valorizzazione della Toscana e per ribadire “basta altra geotermia in Toscana, moratoria subito” .
Succederà il 24 aprile ed a breve sarà disponibile il programma.

Sarà una primavera che vedrà la ripresa e il rilancio delle mobilitazioni e che non si esaurisce con il 24 aprile, ma continuerà sia a livello istituzionale – ricordiamo che il Governo è in ritardo di mesi sulle “linee guida” e che la Regione nel frattempo procede come se nulla fosse – e sia nei territori con le specifiche battaglie, i ricorsi, l’informazione diffusa, le feste, come a Monticello Amiata dove il 3 luglio ci sarà una giornata di mobilitazione e di festa.

  • Assemblea dei comitati contro la geotermia di Toscana, Umbria e Lazio
  • Rete nazionale NoGesi

Ricorso al TAR contro il progetto di ricerca “Monte Labbro”

Monticello Amiata, 16 febbraio 2016

Immagine del Monte LabbroAlcuni imprenditori di Monticello Amiata e Agorà CittadinanzAttiva annunciano di aver affidato all’Avv. Michele Greco l’incarico di impugnare di fronte al TAR per la Toscana il decreto 17 dicembre 2015 n. 6183, con il quale la Regione Toscana ha escluso dalla valutazione di impatto ambientale (VIA) il progetto di pozzo esplorativo geotermico denominato “Monte Labbro 1” di oltre 4500 m. di profondità.
Al ricorso parteciperà anche il proprietario del terreno sul quale la proponente vorrebbe realizzare il pozzo, del tutto contrario all’opera e mai coinvolto, fino ad oggi, nel procedimento.
I ricorrenti, con il pieno supporto di Agorà CittadinanzAttiva, contesteranno alla Regione Toscana numerosi profili di illegittimità del decreto di esclusione dalla VIA oltre a manifesti vizi dell’azione amministrativa, caratterizzata da gravissimi sintomi di eccesso di potere.
I ricorrenti si avvarranno dell’ausilio di consulenti tecnici di comprovata esperienza, i quali dimostreranno come l’istruttoria che ha condotto al provvedimento sia stata carente, incoerente, illogica e contraddittoria.
La richiesta dei ricorrenti è di sottoporre il progetto a valutazione di impatto ambientale, l’unico procedimento idoneo ad approfondire le molteplici criticità che caratterizzano la realizzazione di un pozzo esplorativo di tale profondità, tenuto conto delle particolarissime caratteristiche del luogo in cui lo si vorrebbe realizzare, di straordinario pregio dal punto di vista ambientale, paesaggistico e naturalistico, e per questo da anni vocato al turismo di qualità.

I giochi di prestigio della Regione Toscana per favorire le lobby geotermoelettriche

I giochi di prestigio della Regione Toscana per favorire le lobby geotermoelettriche (ovvero la moltiplicazione dei MW)

Immagine che rappresenta il "coniglio che esce dal cappello" nel rapporto tra Regione Toscana e lobby geitermiche

Leggiamo stamani questo importantissimo articolo pubblicato dagli amici del “Comitato difensori della Toscana”, che riportiamo quasi per intero.

Leggetelo con attenzione: dimostra quanta malafede ci sia in Regione Toscana rispetto a tutta la partita “geotermica” e come le lobby della geotermia siano potenti, tanto da far modificare leggi approvate pochi mesi prima.

Ma vediamo come.

L’11 febbraio 2015 il Consiglio Regionale Toscano approva il PAER (Piano ambientale ed energetico regionale http://www.regione.toscana.it/-/piano-ambientale-ed-energetico ).

Al 2011 in toscana risultano operanti 33 impianti geotermici per la produzione di energia elettrica con una Potenza Efficiente Lorda installata pari a 772 MW che hanno prodotto, nello stesso anno 5.654,3 GWh¹ di energia elettrica (486 ktep²), dato all’incirca costante da 10 anni a questa parte. Supponendo, per gli impianti geotermici 7000 ore equivalenti di funzionamento, per il raggiungimento dell’obbiettivo di 6.450 GWh (555 ktep) imposto dal Burden Sharing(¹) mancherebbe da installare 113,7 MW per produrre quei circa 69 ktep in più.

Dopo 5 giorni viene approvata la legge regionale N.17 (http://www.regione.toscana.it/…n…/272a66af-53e4-43d8-8396-c7a1b976de70 ) con la quale, in campagna elettorale, si bloccavano per 6 mesi i pozzi esplorativi e i permessi di ricerca geotermica; all’articolo 2 si legge:

Legge Regionale N.17_2015 Articolo 2 (16 febbraio 2015)

L’obiettivo di assicurare un’attività di ricerca adeguata a raggiungere installazioni impiantistiche di potenza geotermoelettrica almeno di 150 MW entro l’anno 2020, così come previsto dal burden sharing

Incredibile!!! Dopo soli 5 giorni la potenza geotermica da installare entro il 2020 è passata da 113,7 MW a 150 MW: un incremento del 32%!!

Archiviate le elezioni, (che riconfermano Rossi alla presidenza della regione Toscana), scade la moratoria geotermica di 6 mesi e si ritorna alla “normalità”; il 15 dicembre la giunta approva i documenti di attuazione dell’articolo 1 della Legge Regionale N.17_2015 con la delibera N. 1229 (http://www301.regione.toscana.it/bancadati/atti/DettaglioAttiG.xml?codprat=2015DG000000015409) che comprende due allegati; vediamo come si sviluppa nei due documenti la questione della potenza aggiuntiva geotermoelettrica da installare entro il 2020.

Delibera giunta regionale N 1229 del 15-12-2015 allegato B

Tenuto conto che il PAER stimava che, di qui al 2020, fossero realizzate, a seguito degli esiti dei nuovi permessi di ricerca, centrali per 150 MW complessivi di potenza, basandosi sul parametro di 3 MW per pozzo appena calcolato si ottiene che occorrono 50 pozzi nuovi pozzi per la produzione di energia elettrica.

Delibera giunta regionale N 1229 del 15-12-2015 allegato A

In base a quanto sopra riportato e considerando che:

  1. a fine 2014 in Toscana risultavano operanti sul territorio 34 centrali geotermoelettriche per un totale di 821 MW di Potenza efficiente Lorda (915,5 MW Potenza nominale installata) installata che hanno prodotto 5’659,2 GWh (produzione Lorda), corrispondenti a 486,7 kTEP (dato all’incirca costante da 10 anni a questa parte); (n.d.r. la produzione lorda, secondo i dati Terna, è stata nel 2014 di 5.919,3 GWh pari a 509 ktep).
  2. si può ipotizzare cautelativamente un funzionamento di 7000 ore equivalenti per le centrali realizzate in futuro si ricaverebbe che al raggiungimento dell’obbiettivo del 2020 mancherebbero da installare 113,7 MW.

Come è stato già specificato, la modalità di raggiungimento dell’obiettivo in termini di singole fonti è indicativo e non vincolante; all’interno del Piano Ambientale Energetico Regionale di recente approvazione (Del. 10/2015), infatti, si ritrova che al 2020 si stima un incremento di potenza (rispetto al 2011 anno di riferimento delle stime del PAER) per gli impianti geotermoelettrici così articolata:

  1. 15 MW dalla realizzazione di impianti geotermici Pilota (n.d.r. la regione Toscana da già per scontata la costruzione di 3 centrali pilota; Montenero, Casa del Corto e Castelnuovo sono i progetti con l’iter procedurale più avanzato; facciamolo sapere ai Sindaci!!);
  2. 40 MW dalla realizzazione della Centrale geotermica di Bagnore 4 (autorizzata e già in funzione da fine 2014);
  3. 20 MW dalla realizzazione della Centrale geotermica di Monterotondo 2 (per cui si è concluso il procedimento di VIA, insieme alla relativa Concessione denominata Milia);
  4. 150 MW dalla realizzazione delle nuove centrali geotermiche a ciclo binario connesse ai Permessi di ricerca vigenti.

Il raggiungimento di tale stima di potenza installata (in totale 225 MW) supera abbondantemente le necessità inerenti la sola Geotermia per quanto riguarda il Burden Sharing, ma risulta necessaria in quanto andrebbe a
sopperire carenze che la nostra regione ha su altre fonti energetiche.

Et voilà!!

I 113, 7 MW geotermoelettrici del Paer ( Pari a 69 ktep aggiuntivi ) sono diventati 225 MW (pari a 136 ktep ). Quindi si è passati nell’arco di 10 mesi da 113,7 MW a 225MW aggiuntivi con un incremento del 98%. La potenza aggiuntiva è praticamente raddoppiata per via delle “carenze”.

Facciamo un passo indietro, torniamo al PAER e vediamo cosa prevedeva per il fotovoltaico:

PAER A.3 allegato 5

1.1.3 Fotovoltaico

Avendo subito un forte incremento nel biennio 2011-2012, a maggio 2013 la potenza installata in Toscana ammonta a 668 MW (fonte Atlasole – GSE). Supponendo, cautelativamente, per gli impianti 1100 ore annue di funzionamento si ipotizza una producibilità totale di circa 735 GWh (circa 63 ktep). Lo schema di decreto sul Burden Sharing ci chiede solo 263 GWh (23 ktep). Se la crescita del fotovoltaico continuerà almeno in parte, si potrebbe ipotizzare al 2020 in Toscana di avere un installato complessivo di più di 80 ktep.

Secondo, infatti, una stima effettuata dall’ Energy & Strategy Group -PoliMi è prevedibile una crescita di 900 MW annui a livello nazionale anche in assenza di incentivi, e, quindi, tenuto conto di 1100 ore di funzionamento annue, regionalizzato in base alla percentuale di popolazione toscana si ottiene al 2020 circa 100 ktep di produzione da fonte solare.

Facciamo il punto: le previsioni per il fotovoltaico al 2020 sono di 100 ktep ma la regione Toscana nel PAER decide che ne servono solo 23 ktep (nel 2014 la produzione fotovoltaica era già arrivata 72,9 ktep).
77 ktep di energia fotovoltaica vengono quindi eliminati (distruggiamo i pannelli fotovoltaici !!) per lasciare spazio alle trivelle geotermiche.

Che siano questi 77 ktep scomparsi le famose “carenze” ?

Perché tutte queste acrobazie? Forse una spiegazione c’è: le lobby geotermiche in regione Toscana sono in grado di condizionare la politica energetica fino a far stravolgere le leggi approvate solo 10 mesi prima. Da dove derivi questo potere ( Enel Green Power, Sorgenia Geothermal, Graziella Green Power (Tosco Geo e Magma), Gesto, Renewem (exGeoenergy)) ecc.) lo si lascia alla fantasia di chi legge.

P. S. Nel 2014 in Toscana la produzione di energia elettrica dal fotovoltaico e dal geotermico è stata rispettivamente:

72,9 ktep (847,8 Gwh) e 509 ktep (5919,3GWh) pari a 581,9 ktep (fonte Terna: http://www.terna.it/it-it/sistemaelettrico/statisticheeprevisioni/datistatistici.aspx).

Le previsioni del PAER per il 2020 erano: 23ktep di fotovoltaico e 555 ktep di geotermico pari a 578 ktep.

Il re è nudo!!!

Nota:
(¹) Il Burden Sharing rappresenta la ripartizione regionale dell’obiettivo nazionale per raggiungere entro il 2020 la produzione del 17% di energia da fonti rinnovabili. Nel 2014 l’Italia ha già raggiunto l’obiettivo previsto dalle normative europee per il 2020 con la percentuale del 17,1%; in particolare la produzione da fonti rinnovabili elettriche FER è stata del 46% a fronte di un obiettivo vincolante previsto dall’Unione Europea nel 2020 del 29 %.
(Fonte GSE http://www.gse.it/it/salastampa/news/Pages/Pubblicato-il-Rapporto-statistico-Energia-da-Fonti-Rinnovabili-in-Italia-2014.aspx )

Geotermia: Alberto dice no!

L'intervista alla Nazione in cui Alberto dice NO alla GeotermiaA Monticello Amiata non ci facciamo mancare nulla: abbiamo alle porte di casa non uno bensì due progetti geotermici.

Uno, il più vecchio, è il Progetto di centrale “Montenero”, metre l’altro, il più recente, è il “Progetto di ricerca Monte Labbro”, di cui abbiamo dovuto tristemente parlare recentemente.

A Monticello, però, il nostro Comitato lavora fin dall’arrivo delle primissime notizie, nel gennaio 2014.

Tra i primissimi a farsi sentire e a collaborare con il Comitato c’è anche Alberto, il proprietario del terreno in cui vorrebbero fare il “Progetto di ricerca Monte Labbro”, che fin dall’inizio ha detto chiaramente il suo NO a tutte le richieste pervenutegli, fino a mandare una bellissima e toccante lettera al Presidente della Regione Toscana Rossi e a rilasciare un’intervista alla Nazione.

Come Alberto tutta Monticello e Salaiola sono completamente contrarie a questi progetti, così come a tutti quelli che vogliono fare dell’Amiata un distretto industriale.

Noi non ci stiamo.

Qui di seguito la lettera di Alberto e la sua intervista a La Nazione

Caro Presidente Rossi,
mi scuso se le rubo un po’ del suo tempo, ma credo che sia necessario.
Mi chiamo Alberto Aluigi, sono un semplice cittadino di Monticello Amiata (Cinigiano). Ma sono anche proprietario del campo in loc. Castelli, dove la Renewem s.r.l. vuole realizzare un progetto di ricerca geotermico denominato Monte Labbro trivellando la mia terra per più di quattro km in profondità, e costruendo una torretta di 30 metri e creando quindi un vero e proprio cantiere di più di 14.660 m2. Ho appreso in questi giorni che i vostri uffici non hanno ritenuto di assoggettare a VIA tale progetto e che quindi il mio campo, la mia terra, la mia storia vengono tirate da una parte all’altra senza neanche interessarsi di capire cosa io, la mia famiglia, i mie paesani vorrebbero.
Ho ereditato questo campo dai miei nonni, gli altri proprietari sono mia moglie e mio padre, che condividono il mio stesso pensiero. Forse non vi interessa molto la storia di quel posto, né la mia, ma per me, per noi, sono le nostre radici. Il mio campo confina con la strada dell’Ontanelli e a tre metri da esso c’è la Riserva naturale di Poggio all’Olmo. Ogni Monticellese sa che in quella riserva non si può cacciare, non si può raccogliere un’orchidea selvatica, non si può rimuovere il muschio, guai a lasciarvi spazzatura e ogni Monticellese, mi sento di poterlo affermare, ha sempre rispettato queste regole. Ora voi ci dite che nella riserva tutto è intoccabile e che a tre metri da essa invece si potrà realizzare un gigantesco mostro?

Ebbene, penso che sia chiaro il mio pensiero: quel campo non lo cederò mai a nessuna società che intenda farne una zona industriale. Quel campo è si di mia proprietà, ma simbolicamente è anche la residenza di un’intera comunità che non vuole la realizzazione di questo progetto di ricerca. Questo è il mio punto di vista, ma anche quello di un intero territorio, questa è la mia voce che porta con sé le voci di un’intera comunità.

30-12-2015 Monticello Amiata, Cinigiano, Grosseto,

Distinti Saluti
ALBERTO ALUIGI

La Nazione Grosseto, sabato 2 gennaio 2016

Perforazioni sull’Amiata “Non vendo il mio terreno”

Sabato, 2 Gennaio 2016
«A MONTICELLO il nostro bene prezioso è l’aria buona e la natura ed è questo quello che vogliamo continuare ad avere». A dirlo e a esprimersi contrario al progetto di ricerca «Monte Labro» è Alberto Aluigi, proprietario del terreno dove dovrebbero essere realizzate le ricerche geotermiche. Contrario a qualsiasi forma di ricerca geotermica, Aluigi ha espresso la volontà di non vendere il terreno, quasi due ettari appena fuori dal paese, tra Monticello e Salaiola. Il primo e ultimo contatto che Alberto Aluigi ha avuto con la società che ha rilasciato il permesso di ricerca, prima la Geoenergy, poi fusa con la Società Angiari e divenuta Renewem, è stato circa due anni fa: «fui contattato dalla società telefonicamente e mi fu chiesto se ero interessato a vendere il terreno per questo progetto di ricerca, io risposi subito no – racconta Aluigi – e loro dissero che mi avrebbero inviato tutto il progetto, poi, qualora avessi cambiato idea, avrei dovuto ricontattarli. Io non mi sono fatto più vivo e neanche loro hanno fatto più pressione». Oggi, a distanza di due anni, la Regione Toscana, esclude dalla Via il progetto di perforazione «Monte Labro» e il terreno individuato è proprio quello di Aluigi: «L’ho avuto dai miei genitori – continua – prima era utilizzato per il pascolo, poi è stato seminato, oggi è un terreno che io continuo a pulire. E’ un luogo incontaminato lontano dal centro abitato dove ho trasferito anche il mio canile. Sono cacciatore e ho molti cani, in quel luogo isolato non danno fastidio a nessuno». Non vendere il terreno a società che si occupano di perforazioni è dunque per Aluigi un imperativo, inoltre ricorda che anche in passato aveva ricevuto anche altre proposte da parte di privati cittadini ma la risposta è stata sempre la stessa: «Non è nel mio modo di fare – commenta – non voglio vendere quel terreno». A Monticello Amiata dunque la popolazione tira su un muro contro possibili progetti di ricerca geotermia e anche se la Regione Toscana è intervenuta su questa questione dicendo che per il momento non ci saranno perforazioni, gli abitanti del piccolo paese amiatino non allentano la presa. Il prossimo dieci gennaio si svolgerà a Monticello un incontro pubblico che vedrà l’intervento di Agorà Cittadinanza Attiva, del primo cittadino di Cinigiano, Romina Sani ed è stato invitato anche Leonardo Marras, capogruppo Pd in Regione, all’incontro sono stati invitati anche i sindaci amiatini che hanno già espresso la loro contrarietà a questo progetto di ricerca.

Assemblea pubblica contro la geotermia: 10 gennaio

Disegno di un'assembleaPartecipiamo numerose e numerosi all’assemblea del 10, che si terrà a Monticello Amiata presso il “teatrino” nella piazza della chiesa del paese vecchio.
Si farà il punto della situazione sul Permesso di ricerca “Monte Labro”, dopo i recenti provvedimenti della Regione Toscana.
E si decideranno le iniziative da prendere.

Si spera saranno presenti – in quanto ufficialmente invitati – i sindaci dei comuni interessanti:
Romina Sani, sindaco di Cinigiano;
Gianpiero Secco, sindaco di Seggiano;
Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano;
Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso.

Sarà invitato – e speriamo aderisca all’iniziativa – anche il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale toscano, il consigliere Leonardo Marras.