In questi giorni si è tanto discusso dell’ormai famigerato decreto “Sblocca Italia” che, come giustamente ricordano i vari comitati italiani, dovrebbe chiamarsi “Distruggi Italia“, visto che – di fatto – è un megadecretone con cui vengono permesse tutta una serie di nefandezze che s/venderanno quel poco di decente che resta dell’ambiente e del paesaggio del nostro paese al miglio speculatore.
Hanno provato a buttarci nel mezzo anche la Geotermia, presunta energia rinnovabile (che rinnovabile non è), che ha il suo baricentro in Toscana – la ROSSA Toscana! – ed in particolar modo sul Monte Amiata, a cavallo tra le provincie di Grosseto e Siena. Geotermia che ha prodotto, sulla nostra montagna, un eccesso di mortalità per 13% medio nei comuni geotermici, contro un dato stabile nei comuni NON geotermici limitrofi, come ci dice il “Rapporto Geotermia 2010” redatto dall’ARS (di cui si può leggere dettagliatamente negli articoli dei nostri amici e compagni di Sos Geotermia “‘Quindici uomini sulla cassa del morto’. Misteri, bugie e smentite sui decessi in Amiata” e “La insostenibilità della Geotermia in Toscana, emergente da recenti studi epidemiologici“); quella Geotermia che, nonostante il dato di cui sopra – e qualcuno pagherà, per questo – è stata raddoppiata con l’autorizzazione Regionale con cui l’ENEL ha dato l’avvio alla costruzione di Bagnore 4 e, non paghi, sempre la Regione Toscana ha firmato un protocollo d’intesa con la “Rete geotermica” dell’orafo aretino Gori, in base alla quale si dovrebbero costruire 10-15 centrali a ciclo binario da 5MW tra la Montalcino del Brunello la Scansano del Morellino, passando – ovviamente – per l’Amiata.
Quest’ultimo progetto – quello della “Rete geotermica” – ha scatenato la rabbia e il rifiuto non solo delle popolazioni coinvolte, ma anche delle amministrazioni locali – tutte Pd, come Pd è la Regione, che però vuole la geotermia – tanto che per tutta l’estate c’è stato un movimento popolare di massa per dire ufficialmente NO alla prima delle 10-15 centrali dell’asse Rossi-Gori.
Quindi cosa di delinea, da questa vicenda:
che in Toscana c’è un Pd che – almeno a parole – sta con i cittadini e con i comitati nel dire NO alla Geotermia speculativa ed inquinante; e un altro Pd, quello di Rossi e della Regione e dei suoi alleati deputati che, assieme a deputati di Forza Italia e del Nuovo Centro Destra cercano di togliere voce in capitolo ai cittadini – in primis – e alle amministrazioni locali.
I deputati in questione sono:
- Federico Gelli – Nato a CASTELNUOVO DI VAL DI CECINA (PISA), il 25 novembre 1962
- Filippo Fossati – Nato a FIRENZE, il 7 giugno 1960
- Lorenzo Becattini – Nato a REGGELLO (FIRENZE), il 9 novembre 1955
- Marco Donati – Nato a AREZZO, il 9 gennaio 1980
- Luigi Dallai – Nato a SIENA, il 4 novembre 1968
- Paolo Beni – Nato a FIRENZE, l’8 gennaio 1954
Sottolineiamo quest’ultimo non tanto perché sia particolarmente “peggiore” degli altri, quanto perché Beni è Presidente Nazionale dell’ARCI – associazione che in non pochi casi lavora coi più deboli, a tutela dell’ambiente, per combattere le diseguaglianze e tante altre nobili battaglie. Per questo lo sottolineiamo: per lo stupore.
Un’altra deputata toscana – non del Pd ma del Nuovo Centro Destra- che ha cercato di fregarci è:
Dorina Bianchi – Nata a PISA, il 3 giugno 1966
COME hanno provato, a infilare fraudolentemente la Geotermia nello “Sblocca Italia”? Andando a guardare si scoprono cose mooooolto interessanti. Seguiteci.
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