L’intervista a Radio Onda d’Urto di Brescia

Immagine del Monte LabbroLa solidarietà non sono chiacchiere, ma è una pratica quotidiana che ci permette di vedere un futuro positivo là dove, altrimenti, rischierebbero di addensarsi solo fosche nubi.

La solidarietà attiva, come la cittadinanza, è fatta di tanti piccoli gesti quotidiani, come quelli dei nostri amici e sodali di Compartir e dell’Ecocompatibilmente Fest, che ci hanno permesso di fare questa bella e lunga intervista su Radio Onda d’Urto di Brescia, radio comunitaria, di movimento, da sempre vicina alle lotte dei territori, e che ringraziamo di cuore.

Una chiacchierata a 360° sull’Amiata, la Geotermia, la storia di queste terre, della sua bellezza, e del rischio – enorme – che sta correndo di essere trasformata in un distretto industriale buono alla speculazione di pochi.

Eccola:

http://www.radiondadurto.org/2016/03/02/amiata-contro-pozzo-la-mobilitazione-toscana-in-difesa-del-monte-amiata/

La follia del geotermico sulla stampa nazionale

Evidentemente noi dei Comitati “ambientalisti”, come ci apostrofano sui quotidiani locali – quando, invece, siamo semplici cittadini (come ci apostrofano alcuni politici locali, pensando di insultarci, quando invece ci fanno il più grande dei complimenti), evidentemente dicevamo, non siamo poi così pazzi, se anche sulla stampa nazionale iniziano a venire serissimi dubbi sulla sensatezza del “Piano Rossi” per quanto riguarda la Geotermia nella nostra Toscana, ed in particolar modo alle pendici del Monte Amiata.

Al punto che su il Fatto Quotidiano di oggi si trova un bel articolo dell’archeologo Manlio Lilli, che riportiamo qua sotto per intero:

File di cipressi che interrompono il verde intenso di una campagna fatta di morbide colline. Ma anche vigneti ed oliveti quasi sterminati. Uno scenario naturale che l’Organizzazione delle Nazioni Unite, quando nel 2004 lo ha dichiarato patrimonio dell’Unesco, ha definito “eccezionale esempio di come il paesaggio naturale sia stato ridisegnato nel periodo Rinascimentale per rispecchiare gli ideali di buon governo e per creare un’immagine esteticamente gradevole”.

Distesa di viti in Val d'Orcia

E’ la val d’Orcia, tra Siena e Grosseto, area sud della Toscana. A chi verrebbe in mente di piazzare in questi luoghi un mostro in cemento armato grande come un campo di calcio ed alto come uno stabilimento industriale? Forse a nessuno. Regione Toscana, a parte. Già, perché da quando il Decreto legislativo del 2010 (poi modificato nel 2011 e ancora dal decreto legge del 2012) ha liberalizzato l’attività geotermoelettrica, la Regione del presidente Rossi è stata subissata dalle richieste di ricerca per il reperimento della risorsa geotermica. Al punto da decidere nello scorso febbraio di introdurre una moratoria di sei mesi.

“Quel che droga tutto sono le compensazioni e gli incentivi previsti per le rinnovabili. Come fu per l’eolico”, diceva lo scorso aprile Sergio Bovicelli, ex assessore provinciale alle Infrastrutture ed ex consigliere comunale a Santa Fiora. I 200 euro per ogni megawatt prodotto costituiscono una “tariffa incentivante” di tutto rispetto. Il ricavo annuale previsto per la ditta appaltatrice è stimato sui 7,5 milioni di Euro per 25 anni, a fronte di un investimento iniziale di circa 30 milioni. Così a metà 2013 risultavano rilasciati 38 permessi di ricerca, relativi a centrali al massimo da 5Mw/h.O, concentrati perlopiù tra le province di Grosseto, Siena e Pisa. Assegnatarie 13 differenti società, di cui 4 (Futuro Energia, Geothermics Italy, Terra Energy e Toscana Geo) supportate dalla stessa multinazionale (la Geysir Europe srl) e altre due (Geoenergy srl ed Exergia Toscana srl) che fanno capo alla società Italbrevetti. E poi Gesto Italia srl., costola della multinazionale Gesto Energy Consulting, responsabile del progetto di Montenero d’Orcia, frazione di Castel del Piano. Una delle centrali distribuite tra Val d’Orcia e Amiata. Progetti contestati da chi quei territori li abita. Ma anche da chi li amministra. Uniti dal timore che quelle centrali possano innescare un pericoloso corto circuito. Non solo alla produzione di prodotti agroalimentari di altissima qualità, ma soprattutto al paesaggio.

Quel che dispiace è che le istituzioni non ascoltino minimamente la voce dei cittadini” diceva nel gennaio 2014 Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello. Da Montenero a Monticello Amiata, frazione del Comune di Cinigiano, dove è prevista un’altra centrale. Quella denominata Monte Labbro, che eseguirà ricerche nei Comuni di Arcidosso, Roccalbegna, Castel del Piano, Santa Fiora e Campagnatico, oltre che a Cinigiano. “Il mio campo confina con la strada dell’Ontanelli e a tre metri da esso c’è la Riserva naturale di Poggio all’Olmo … Ora voi ci dite che nella riserva tutto è intoccabile e che a tre metri da essa invece si potrà realizzare un gigantesco mostro?”. Scrive così nello scorso dicembre al Governatore della Regione, Alberto Aluigi, proprietario del terreno dove la Geoenergy srl. vuole realizzare il progetto di Monte Labbro. Non è tutto. Si è deciso di escludere il progetto dalla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Circostanza che ha suscitato molte perplessità. Ma alle questioni particolari si mescolano criticità più generali. In pericolo c’è il Paesaggio, certo. Ma il rischio è anche che le nuove centrali provochino inquinamento ambientale e una sismicità indotta. Nonostante il Piano paesaggistico regionale, fatto approvare a fatica dall’assessore all’urbanistica Marson, ampie porzioni del territorio toscano potrebbero essere stravolte. Può sembrare un paradosso. Per il Governo della Toscana non lo è.

Geotermia: Alberto dice no!

L'intervista alla Nazione in cui Alberto dice NO alla GeotermiaA Monticello Amiata non ci facciamo mancare nulla: abbiamo alle porte di casa non uno bensì due progetti geotermici.

Uno, il più vecchio, è il Progetto di centrale “Montenero”, metre l’altro, il più recente, è il “Progetto di ricerca Monte Labbro”, di cui abbiamo dovuto tristemente parlare recentemente.

A Monticello, però, il nostro Comitato lavora fin dall’arrivo delle primissime notizie, nel gennaio 2014.

Tra i primissimi a farsi sentire e a collaborare con il Comitato c’è anche Alberto, il proprietario del terreno in cui vorrebbero fare il “Progetto di ricerca Monte Labbro”, che fin dall’inizio ha detto chiaramente il suo NO a tutte le richieste pervenutegli, fino a mandare una bellissima e toccante lettera al Presidente della Regione Toscana Rossi e a rilasciare un’intervista alla Nazione.

Come Alberto tutta Monticello e Salaiola sono completamente contrarie a questi progetti, così come a tutti quelli che vogliono fare dell’Amiata un distretto industriale.

Noi non ci stiamo.

Qui di seguito la lettera di Alberto e la sua intervista a La Nazione

Caro Presidente Rossi,
mi scuso se le rubo un po’ del suo tempo, ma credo che sia necessario.
Mi chiamo Alberto Aluigi, sono un semplice cittadino di Monticello Amiata (Cinigiano). Ma sono anche proprietario del campo in loc. Castelli, dove la Renewem s.r.l. vuole realizzare un progetto di ricerca geotermico denominato Monte Labbro trivellando la mia terra per più di quattro km in profondità, e costruendo una torretta di 30 metri e creando quindi un vero e proprio cantiere di più di 14.660 m2. Ho appreso in questi giorni che i vostri uffici non hanno ritenuto di assoggettare a VIA tale progetto e che quindi il mio campo, la mia terra, la mia storia vengono tirate da una parte all’altra senza neanche interessarsi di capire cosa io, la mia famiglia, i mie paesani vorrebbero.
Ho ereditato questo campo dai miei nonni, gli altri proprietari sono mia moglie e mio padre, che condividono il mio stesso pensiero. Forse non vi interessa molto la storia di quel posto, né la mia, ma per me, per noi, sono le nostre radici. Il mio campo confina con la strada dell’Ontanelli e a tre metri da esso c’è la Riserva naturale di Poggio all’Olmo. Ogni Monticellese sa che in quella riserva non si può cacciare, non si può raccogliere un’orchidea selvatica, non si può rimuovere il muschio, guai a lasciarvi spazzatura e ogni Monticellese, mi sento di poterlo affermare, ha sempre rispettato queste regole. Ora voi ci dite che nella riserva tutto è intoccabile e che a tre metri da essa invece si potrà realizzare un gigantesco mostro?

Ebbene, penso che sia chiaro il mio pensiero: quel campo non lo cederò mai a nessuna società che intenda farne una zona industriale. Quel campo è si di mia proprietà, ma simbolicamente è anche la residenza di un’intera comunità che non vuole la realizzazione di questo progetto di ricerca. Questo è il mio punto di vista, ma anche quello di un intero territorio, questa è la mia voce che porta con sé le voci di un’intera comunità.

30-12-2015 Monticello Amiata, Cinigiano, Grosseto,

Distinti Saluti
ALBERTO ALUIGI

La Nazione Grosseto, sabato 2 gennaio 2016

Perforazioni sull’Amiata “Non vendo il mio terreno”

Sabato, 2 Gennaio 2016
«A MONTICELLO il nostro bene prezioso è l’aria buona e la natura ed è questo quello che vogliamo continuare ad avere». A dirlo e a esprimersi contrario al progetto di ricerca «Monte Labro» è Alberto Aluigi, proprietario del terreno dove dovrebbero essere realizzate le ricerche geotermiche. Contrario a qualsiasi forma di ricerca geotermica, Aluigi ha espresso la volontà di non vendere il terreno, quasi due ettari appena fuori dal paese, tra Monticello e Salaiola. Il primo e ultimo contatto che Alberto Aluigi ha avuto con la società che ha rilasciato il permesso di ricerca, prima la Geoenergy, poi fusa con la Società Angiari e divenuta Renewem, è stato circa due anni fa: «fui contattato dalla società telefonicamente e mi fu chiesto se ero interessato a vendere il terreno per questo progetto di ricerca, io risposi subito no – racconta Aluigi – e loro dissero che mi avrebbero inviato tutto il progetto, poi, qualora avessi cambiato idea, avrei dovuto ricontattarli. Io non mi sono fatto più vivo e neanche loro hanno fatto più pressione». Oggi, a distanza di due anni, la Regione Toscana, esclude dalla Via il progetto di perforazione «Monte Labro» e il terreno individuato è proprio quello di Aluigi: «L’ho avuto dai miei genitori – continua – prima era utilizzato per il pascolo, poi è stato seminato, oggi è un terreno che io continuo a pulire. E’ un luogo incontaminato lontano dal centro abitato dove ho trasferito anche il mio canile. Sono cacciatore e ho molti cani, in quel luogo isolato non danno fastidio a nessuno». Non vendere il terreno a società che si occupano di perforazioni è dunque per Aluigi un imperativo, inoltre ricorda che anche in passato aveva ricevuto anche altre proposte da parte di privati cittadini ma la risposta è stata sempre la stessa: «Non è nel mio modo di fare – commenta – non voglio vendere quel terreno». A Monticello Amiata dunque la popolazione tira su un muro contro possibili progetti di ricerca geotermia e anche se la Regione Toscana è intervenuta su questa questione dicendo che per il momento non ci saranno perforazioni, gli abitanti del piccolo paese amiatino non allentano la presa. Il prossimo dieci gennaio si svolgerà a Monticello un incontro pubblico che vedrà l’intervento di Agorà Cittadinanza Attiva, del primo cittadino di Cinigiano, Romina Sani ed è stato invitato anche Leonardo Marras, capogruppo Pd in Regione, all’incontro sono stati invitati anche i sindaci amiatini che hanno già espresso la loro contrarietà a questo progetto di ricerca.

Assemblea pubblica contro la geotermia: 10 gennaio

Disegno di un'assembleaPartecipiamo numerose e numerosi all’assemblea del 10, che si terrà a Monticello Amiata presso il “teatrino” nella piazza della chiesa del paese vecchio.
Si farà il punto della situazione sul Permesso di ricerca “Monte Labro”, dopo i recenti provvedimenti della Regione Toscana.
E si decideranno le iniziative da prendere.

Si spera saranno presenti – in quanto ufficialmente invitati – i sindaci dei comuni interessanti:
Romina Sani, sindaco di Cinigiano;
Gianpiero Secco, sindaco di Seggiano;
Claudio Franci, sindaco di Castel del Piano;
Jacopo Marini, sindaco di Arcidosso.

Sarà invitato – e speriamo aderisca all’iniziativa – anche il capogruppo del Pd nel Consiglio regionale toscano, il consigliere Leonardo Marras.

Il regalo di Natale della Regione: autorizzato il progetto “Monte Labbro”

Immagine di uno striscione contro la geotermia appeso ad una finestra a Monticello AmiataL’agnello sacrificale.

Si, siamo a Natale e di solito lo si sacrifica a pasqua, ma noi è toccato lo stesso: la Regione Toscana ha autorizzato il progetto di ricerca geotermica denominato Monte Labbro. Proprio mentre tutti noi stavamo gioendo per Seggiano.

La Regione, contraddicendo se stessa, decreta di escludere dalla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di perforazione Monte Labbro (scarica il Documento ufficiale: decreto_n.6183_del_17-12-2015). Infatti andando a leggere le motivazioni per le quali il progetto Seggiano è stato bocciato si legge che:

la pronuncia negativa di via a tale progetto è dipesa essenzialmente dal fatto che la zona (di Seggiano) ha un interesse pubblico e paesaggistico.

E Monte Labbro no?

Inoltre il vuoto legislativo in materia ha fatto si che ultimamente la linea prefissata fosse quella di sospendere e ponderare, proprio perchè la geotermia non può essere fatta ovunque. Ecco a noi la possibilità che il progetto Monte Labbro fosse da ponderare, da studiare ulteriormente o da sospendere NON È STATA CONCESSA. In barba anche alla risoluzione che il gruppo PD in Regione, con Leonardo Marras in testa, aveva fatto sulla geotermia:
su questo delicatissimo argomento dovevano essere protagonisti i cittadini e le amministrazioni locali.

Non ci fermiamo, faremo TUTTO il necessario per gridare in faccia a questa gente che qui non ce la vogliamo e rimandarla da dove è venuta. Chiediamo a tutti i gruppi e comitati con i quali abbiamo collaborato da sempre di essere solidali con la nostra battaglia e a tutti i Monticellesi a tutti gli Amiatini di non arrendersi.

Qui sotto una gallery di immagini della manifestazione del 28 giugno, quando centinaia di persone – ad iniziare della sindaco di Cinigiano e dal sindaco di Seggiano, marciarono, parlarono, discussero sulla questione geotermia. Ed arrivando tutte e tutti alla stessa conclusione:

non profanate la nostra terra!

Seggiano boccia la Geotermia!

La pagine de "Il Tirreno" che annuncia la bocciatura dell'Impianto geotermico "Seggiano"Il Comitato Agorà – CittadinanzAttiva di Monticello Amiata esprime tutta la sua gioia per la bellissima notizia appresa in questi giorni dai giornali:

La Regione ha espresso pronuncia negativa di VIA sul progetto relativo alle attività di ricerca di risorse geotermiche all’interno dell’area del permesso di ricerca denominato “Seggiano” proposto dalla società VEGA ENGINEERING S.r.l. nei comuni di Seggiano, Castel del Piano, Arcidosso, Castiglione d’Orcia (il giunco del 21 dicembre)

La notizia, già di per se eccezionale, assume a nostro avviso un carattere ancora più importante, se non addirittura decisivo, per le motivazioni che, leggiamo sui giornali, ha espresso il Presidente Rossi in persona:

La nostra pronuncia negativa di VIA al progetto Seggiano – ha spiegato il presidente Rossi – è dipesa essenzialmente dal fatto che la zona aveva un alto interesse pubblico paesaggistico e non c’erano sufficienti sicurezze sulla ricaduta in termini di occupazione sul territorio”.

Seggiano, infatti, come Arcidosso, Castel del Piano, Cinigiano, Montenero d’Orcia, Monticello Amiata, sono tutti paesi che hanno le caratteristiche di cui parla Rossi:

sono zone ad alto interesse pubblico paesaggistico, ricche di bellezze naturali; ma anche ricche di attività che di queste bellezze fanno la loro materia prima, sia in termini di turismo, che in termini di produzioni di qualità: l’Olivastra Seggianese DOP, la Castagna IGP, il Vino Montecucco DOC; per non parlar della Val d’Orcia, con le sue bellezze e il Brunello, famoso in tutto il mondo.

Come giustamente sottolinea il giunco nel suo articolo,

il parere negativo è motivato infatti dalla natura politico-amministrativa della VIA che comporta la ponderazione e mediazione di interessi pubblici diversi, quali la tutela dell’ambiente, il governo del territorio e lo sviluppo economico.

Assolutamente giusto: come nel caso di Seggiano, il progetti di centrale “Montenero”, nel Comune di Castel del Piano, e il progetto di ricerca “Montelabro”, nel Comune di Cinigiano, sono progetti che andrebbero ad impattare pesantemente non solo dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ma anche dal punto di vista economico e in termini di occupazione sul territorio.
Per questo ci aspettiamo dai nostri amministratori locali, dopo questo grande successo della comunità di Seggiano, ancora più impegno nell’opporsi ai progetti di cui sopra.
Il sindaco di Seggiano, Secco, il Comitato locale e tutti i cittadini del paese hanno dimostrato che impegnandosi quotidianamente, lavorando assieme senza demordere, si può arrivare ad ottenere grandissimi risultati anche se il confronto sembra quello classico di Davide contro Golia.

Esprimiamo quindi, alla comunità di Seggiano tutta la nostra gioia e vicinanza per il loro straordinario successo, chiedendo loro di non dimenticarsi di chi, come noi, è ancora a lottare contro questa minaccia gravissima non solo per il nostro territorio locale, ma per l’Amiata tutta. Una lotta che ha portato, poco più di un mese fa, il Comitato Agorà – CittadinanzAttia e tutta la comunità di Monticello Amiata e Salaiola, con il sostegno attivo del Comune di Cinigiano, a mandare alla Regione Toscana centinaia e centinaia di Osservazioni contro il progetto di ricerca “Montelabro” presentato dalla RENEWEM S.R.L. (ex GEOENERGY S.R.L.) all’inizio del 2015.
L’augurio che vogliamo farci è quello di un bellissimo anno per il nostro territorio e per tutt* quell* che lo difendono e lo preservano.
Noi non abbassiamo la guardia!

Per contatti:
agora-cittadinanzattiva@inventati.org
http://agorattiva.noblogs.org/
https://www.facebook.com/agoracittadinanzattiva

28 giugno 2015 a Monticello le comunità dell’Amiata contro la Geotermia

Immagine di uno striscione contro la geotermia appeso ad una finestra a Monticello Amiata

Al termine della importante giornata del 28 giugno a Monticello Amiata all’interno della mobilitazione creata dalla comunità locale contro la realizzazione di nuovi progetti geotermici sul territorio, come comitati presenti all’iniziativa abbiamo deciso di denunciare ulteriormente il folle progetto di sfruttamento geotermico di tutta la Toscana e parte dell’Umbria e dell’alto Lazio.

Facendo proprie le parole d’ordine che hanno portato la comunità di Monticello a convocare questa importante giornata di lotta, ribadiamo in nostro NO!

  • Al saccheggio della nostra terra in nome del profitto di pochi speculatori;

  • Alla privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua;

  • Alle produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria;

  • Al rischio di subsidenza;

  • Al depauperamento delle nostre tradizioni popolari e contadine;

  • Alla distruzione dell’economia agroalimentare e turistica;

  • Allo stravolgimento della cultura della condivisione, della partecipazione, della vita a misura di essere umano.

VOGLIAMO e DIFENDIAMO

  • Il rilancio di una economia eco-sostenibile;

  • La valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali;

  • Un turismo diffuso, che conti sulle tante piccole attività di qualità;

  • Una politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio;

  • Un intervento pubblico non mirato agli interessi di pochi, ma della collettività;

  • Il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente.

Diciamo basta alle centrali geotermiche!

La questione del rifiuto del “modello geotermico” va ben oltre qualunque differenziazione politica e/o istituzionale, le condizioni per una eventuale presenza geotermica sul territorio sono, a nostro parere, da escludere nella maniera più chiara e decisa e lo diciamo con la forza e le voci dei cittadini, che non accettano la presenza sul territorio delle strutture geotermiche.

Un altro futuro è possibile: quello di territori che non hanno bisogno delle centrali geotermiche che inquinano e distruggono l’ambiente e che le ritengono incompatibili con il modello di sviluppo economico, sociale e culturale che deve essere costruito. Un modello di sviluppo che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali.

La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri e dalle nostre madri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terra, la vivrà.

L’assemblea dei comitati e cittadini del 28 giugno 2015 a Monticello Amiata:

GIÙ LE MANI DALLA NOSTRA TERRA! 28 giugno 2015, TUTTI A MONTICELLO AMIATA

Manifesto della manifestazione del 28 giugno a Monticello Amiata contro la geotermiaTi scrivo da qui, da questo tavolo
remoto, dalla cellula di miele
di una sfera lanciata nello spazio
e le gabbie coperte, il focolare
dove i marroni esplodono, le vene
di salnitro e di muffa sono il quadro
dove tra poco romperai. La vita
che t’affabula è ancora troppo breve
se ti contiene!
[..]
Una ruota di mola, un vecchio tronco,
confini ultimi al mondo.
Eugenio Montale, Notizie dall’Amiata

L’Amiata è una delle più grandi aree di produzione di energia geotermica in Italia. Oggi le centrali che sfruttano il calore della terra sono cinque, per un totale di 120 MW di potenza installata. L’entrata in funzione dell’ultimo impianto, Bagnore 4, inaugurato da Enel Green Power a fine 2014, ha completato quest’opera di sfruttamento della risorsa “rinnovabile” che tuttavia comporta un forte impatto sull’ambiente e sulla salute pubblica, con l’immissione in atmosfera, nell’acqua e nel suolo di sostanze inquinanti e pericolose.

A questo sfruttamento in essere, si aggiunge la possibilità di installare 18 nuovi impianti, con ulteriori centinaia di MW, tanti sono infatti i permessi di ricerca rilasciati ad una decina di nuove società nell’area dell’Amiata. Tra questi, quelli che destano più preoccupazione perché ad avanzato stato di procedura autorizzativa, sono quelli di Seggiano, Montenero e Monte Labbro che vedono il paese di Monticello Amiata al centro di una dannosa triangolazione di impianti ravvicinati.

Nel giugno del 2014 la Gesto Italia srl (società a socio unico, capitale sociale di € 10.000) presenta presso i Comuni di Castel del Piano, Cinigiano ed Arcidosso, un Progetto per la costruzione di una centrale Geotermica a ciclo binario di 5 MW, sita al confine tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata, chiamato dai promotori “Montenero”.

Nel dicembre del 2014 la Geoenergy s.r.l. presenta una richiesta di procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA relativo al progetto di perforazione del pozzo esplorativo Monte Labbro 1, presentato nel Comune di Cinigiano.

Entrambe le procedure riguardano direttamente il territorio di Monticello Amiata e le eventuali centrali disterebbero 4 km l’una dall’altra.

COMBATTIAMO CONTRO

  • Il saccheggio della nostra terra in nome del profitto di pochi
  • La privatizzazione dei servizi, dei beni comuni, dell’acqua
  • Le produzioni inquinanti, la falsa green economy, il consumo di suolo, l’avvelenamento dell’acqua e dell’aria;
  • Il rischio di subsidenza;
  • Il depauperamento delle nostre tradizioni popolari e contadine;
  • La distruzione dell’economia agroalimentare e turistica;
  • Lo stravolgimento della cultura della condivisione, della partecipazione, della vita a misura di essere umano.

VOGLIAMO e DIFENDIAMO

  • Il rilancio di una economia eco-sostenibile;
  • La valorizzazione delle risorse naturali, culturali e ambientali;
  • Un turismo diffuso, che conti sulle tante piccole attività di qualità;
  • Una politica al servizio delle popolazioni per rivendicare il diritto a decidere su come utilizzare l’energia che serve al territorio;
  • Un intervento pubblico non mirato agli interessi di pochi, ma della collettività;
  • Il rilancio di un programma nazionale di bonifica, messa in sicurezza e difesa idrogeologica del territorio che crei prevenzione e occupazione permanente

Diciamo basta alle centrali geotermiche in Amiata!

La questione del rifiuto del “modello geotermico” va ben oltre qualunque differenziazione politica e/o istituzionale, le condizioni per una eventuale presenza geotermica sul territorio amiatino sono, a nostro parere, da escludere nella maniera più chiara e decisa e lo diciamo con la forza e le voci dei cittadini, che non accettano la presenza sul territorio delle strutture geotermiche.

Un’altra Amiata è possibile, una montagna che non ha bisogno delle centrali geotermiche che inquinano e distruggono il territorio, ma che, anzi, le ritiene incompatibili con il modello di sviluppo economico, sociale e culturale che deve essere costruito. Un modello di sviluppo che si basi sulla capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali; sulla valorizzazione del grande patrimonio ambientale, l’acqua, il bosco e la possibilità di fruirne in tutte le stagioni, i prodotti agricoli locali; sul patrimonio culturale e storico, sui diversi “turismi” presenti, quello ambientale, ma anche culturale e sportivo; sul grande patrimonio insostituibile rappresentato dalle piccole e medie aziende artigianali e commerciali. La coltura e la cultura della terra sono memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi, questa terrà, la vivrà.

28 GIUGNO 2015, PROGRAMMA DELLA GIORNATA

  • ore 8.30 accoglienza presso il campo sportivo di Monticello Amiata
  • ore 9.30 colazione e inaugurazione dello “stollo dei pensieri”
  • ore 10.00 passeggiata dal Podere del Galloni alla Pieve (i due luoghi che gli interessi privati vogliano violentare).
  • ore 12.00 installazione della controcentrale
  • ore 12.30 rientro in paese con navette
  • ore 13.00 pranzo, a prezzo antigeotermico, presso lo stand della Pro loco e i ristoranti del paese
  • ore 15.00 MONTICELLO IN PIAZZA:
    musica, artisti di strada, bancarelle, piazze tematiche organizzate dalle associazioni, prodotti tipici, giochi, balli.
  • ore 20.00 cena degli avanzi
  • ore 21 Musica dal vivo con:
    • artisti locali solidali
    • Old Pirates da Roma, progetto parallelo di Giulio “Rugantino” Ferrante (voce e basso dei Radici nel Cemento) un viaggio nella musica giamaicana dal calypso al reggae passando per rocksteady e ska, attraverso i grandi classici del genere piú brani originali.

Con il Patrocinio del Comune di Cinigiano

PROMUOVONO:

Agorà CittadinanzAttiva

ProLoco Monticello Amiata
Per aderite al manifesto e alla giornata di festa e di r/esistenza del 28 giugno scrivere a:

agora-cittadinanzattiva@inventati.org

ADESIONI

La nostra risposta all’invito di incontro del Comune di Cinigiano

riunioneNei giorni scorsi siamo stati invitati dal Consigliere del Comune di Cinigiano Sebastiano Sani ad un (citiamo) “incontro  formale in Comune per definire una strategia efficace e concertata con l’amministrazione per ottenere un migliore risultato nella lotta che ci vede entrambi impegnati […] si rinnova l’invito a rapportarsi direttamente ai membri eletti del Consiglio Comunale maggioranza e minoranza per finalità costruttive e partecipative“.

Accogliamo ben volentieri l’invito, e sotto si può leggere la nostra risposta, mandata alla Sindaco Romina Sani, al capogruppo dell’opposizione in Consiglio comunale Giovanni Barbagli e, ovviamente, al Consigliere Sebastiano Sani.

Siamo molto felici di poter partecipare ad un incontro con rappresentanti del Consiglio comunale, perché ci conferma come tutta la comunità del nostro territorio, dai cittadini alle istituzioni, dalle associazioni alle aziende, sia assolutamente contraria agli scellerati progetti geotermici che ci hanno investito negli ultimi mesi.

Sentiamo anche la responsabilità di portare con noi la voce di centinaia di persone; che da agosto ad oggi hanno presentato centinai e centinaia Osservazioni.

Uniti ce la possiamo fare!

“Gentili Sindaco e capogruppo della minoranza nel Consiglio comunale,

raccogliamo ben volentieri l’invito dell’Avv. Sani ad un incontro per discutere e ragionare una strategia comune per bloccare gli scellerati progetti di geotermia speculativa ed inquinante sul nostro amato territorio e sull’Amiata in generale.

Come sapete abbiamo portato, nei 5 giorni che ci erano rimasti a disposizione, quasi 300 persone a presentare varie Osservazioni contro il progetto di ricerca della Geoenergy.

Ora la campagna elettorale, e la conseguente moratoria decisa dalla Regione, ci daranno sei mesi per continuare nella nostra lotta e nella nostra volontà di bloccare questi progetti, percorrendo tutte le strade possibili: quelle istituzionali, quelle comunicative, quelle di lotta ed aggregazione.

Siamo ben felici di sapervi al nostro fianco, per cui attendiamo una data a voi comoda per fare questo importante incontro.

A presto”.

COMITATO AGORÀ-CITTADINANZA ATTIVA

Per contatti:
agora-cittadinanzattiva@inventati.org
http://agorattiva.noblogs.org/
https://www.facebook.com/agoracittadinanzattiva

Centinaia di no dall’Amiata in soli 6 giorni: Monticello, Salaiola, Stribugliano non vogliono la Geotermia speculativa ed inquinante

Comunicato stampaComunicato stampa sulle Osservazioni raccolte a Monticello Amiata, Salaiola e dintorni in merito al progetto di perforazione della GEOENERGY S.R.L.

In sei giorni circa 300 persone hanno consegnato al Comitato Agorà CittadinanzAttiva le proprie Osservazioni in merito al procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA relativo al progetto di perforazione del pozzo esplorativo MONTE LABBRO 1, presentato da GEOENERGY S.R.L. nel Comune di Cinigiano (Gr).

Le Osservazioni arrivano in gran parte da Monticello Amiata, ma un grande contributo arriva da Salaiola, con ben 65 Osservazioni. Altre Osservazioni sono arrivate da Stribuliano ed Arcidosso, oltre che da tutte le aziende della zona, dall’Associazione della Castagna IGP e dall’Associazione dell’Oliva Seggianese.

Una delle note più positive è l’autorganizzazione dei cittadini. A differenza di quest’estate, dove il Comitato ha avuto molto più tempo per organizzare la raccolta delle Osservazioni , questa volta, a causa del pochissimo tempo a disposizione, poco più di una settimana, abbiamo dovuto chiedere ai cittadini di Monticello e delle zone limitrofe
interessate dal progetto della GEOENERGY S.R.L. di attivarsi autonomamente. Abbiamo preparando dei precompilati – 2: uno per i cittadini e uno per le aziende – che abbiamo in parte distribuito ed in parte abbiamo fatto trovare presso l’edicola tabacchi di Monticello, il cui contributo a questa nostra fatica è stato determinante, e poi – una volta che gli interessati li hanno presi e compilati – li abbiamo portati al Comune di Cinigiano che, come quest’estate, ha provveduto a spedirli alla Regione Toscana tramite la PEC istituzionale.

L’ultima nota determinante è nel tipo e nel numero di Osservazioni raccolte: sempre per questioni di tempo – ricordiamo ancora che Agorà ha avuto poco più di una settimana per elaborare e raccogliere le Osservazioni – questa volta una sola macro Osservazione ne conteneva 6 tipologie diverse, mentre quelle relative al progetto di centrale “Montenero” erano sei Osservazioni separate. Questo significa che le circa 300 macro Osservazioni raccolte vanno moltiplicate ALMENO per 6, se si vuole dare l’idea dello sforzo e – soprattutto – dello straordinario risultato ottenuto.

Uno straordinario risultato che di/mostra come il senso di comunità di queste nostre piccole realtà, e la consapevolezza del proprio valore e della strada che si vuole percorrere, sono così forti che nessuno può credere di venire nei nostri territori pensando di stravolgerli per i propri biechi fini con facilità.

Insomma, anche questa volta le comunità amiatine – e Monticello Amiata in particolare – interessate agli scellerati progetti geotermici dei soliti speculatori hanno dimostrato, se ancora ce n’era bisogno, che i cittadini dell’Amiata NON vogliono questa geotermia, non vogliono vedere stravolto il proprio territorio in un distretto industriale e vogliono, al contrario, poter continuare a vivere la propria terra all’insegna della valorizzazione dell’ambiente, del turismo e della qualità della vita.


COMITATO AGORÀ-CITTADINANZA ATTIVA

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