In Regione Toscana a chiedere risposte

Comunicato stampa

Il logo della Regione ToscanaMercoledì 24 settembre, una numerosa delegazione dei comitati contro la geotermia dell’Amiata e della Val d’Orcia, hanno incontrato il presidente della Commissione Regionale Attività Produttive, Gianfranco Venturi, il vicepresidente della Commissione Ambiente, Andrea Agresti e il consigliere Gian Luca Lazzari della Commissione Sanità, per un confronto sulla procedura di Valutazione Ambientale del Progetto di Centrale Geotermica “Montenero”.

I Comitati hanno messo in evidenza che i 30 progetti previsti da realizzare in Toscana con l’accordo con la Rete geotermica, di fatto, trasformerebbero in poli industriali sia i territori dell’Amiata che quelli dell’area di Larderello.

I consiglieri hanno ascoltato interessati i temi proposti nelle opposizioni formalizzate dai comitati, ma si sono dichiarati non competenti, né autorizzati, a dare risposte alle suddette osservazioni, essendo la procedura di Valutazione Ambientale in una fase di istruttoria tecnica.

Ma hanno accolto alcuni temi proposti dai comitati, e ne faranno oggetto di interrogazione alla Giunta Regionale, che è – nelle figure del Presidente Rossi e dell’Assessora Regionale all’Ambiente Annarita Bramerini – gli unici preposti a rispondere ai quesiti dei cittadini.

Inoltre tutti i consiglieri presenti si sono dichiarati favorevoli a sostenere, nelle sedi opportune, l’inserimento di alcuni vincoli alla geotermia negli strumenti di pianificazione regionale sulle attività energetiche e paesaggistiche (PAER e PIT). Nello specifico si tratta di:

  1. riconoscere l’indirizzo agricolo e turistico del territorio amiatino, già scelto e sostenuto in tantissimi atti regionali ma anche nazionali, che verrebbe completamente stravolto, se non messo seriamente in discussione, dall’indirizzo industriale che assumerebbe qualora i 30 progetti di cui sopra andassero a realizzazione;

  2. rimarcare che debba andare a compimento le prescrizione di legge che prevedono la individuazione e la tutela sia delle aree di ricarica delle falde idriche, sia la realizzazione dei bilanci idrici al fine di prescrivere le priorità nell’uso di queste risorse nei vari settori di attività umana;

  3. anche per quanto riguarda la sismicità c’è la necessità di individuare le aree a rischio sismico, che verrebbe accentuato dalle variazioni di pressione prodotte dallo sfruttamento geotermico.

È rimasta inevasa, invece, la domanda tutta politica su quale sia il modello di sviluppo che la Regione Toscana sta pianificando per l’area del Monte Amiata, che come abbiamo detto sopra è per sua natura a vocazione agricola, di produzione tipica e turistica.

 

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