Geotermia: Piezometro di Poggio Trauzzolo “impazzito” dopo l’accensione della centrale di Bagnore 4

Piezometro di Poggio Trauzzolo “impazzito” dopo l’accensione della centrale di Bagnore 4

Lo dichiara il prof. Andrea Borgia, geologo e vulcanologo di fama mondiale.

Amiata. Allarme sul monte Amiata, dopo l’avvio avvenuto nei giorni scorsi, della nuova centrale geotermica di Bagnore 4 (40 MW), nel territorio comunale di Santa Fiora. Non solo le insopportabili maleodoranze denunciate vigorosamente dai residenti dell’area (e le preoccupazioni per le emissioni di Bagnore 3, dove Enel sta mettendo mano all’impianto Amis di filtraggio di mercurio e idrogeno solforato), ma anche i gravissimi rischi per la risorsa acqua, come sostiene il prof Andrea Borgia, geologo e vulcanologo di fama mondiale, il quale allerta l’attenzione dei comitati, dei cittadini, delle autorità sul rischio per la falda acquifera potabile del Monte Amiata, tra le più importanti dell’Italia centrale. “Da quando sono in corso le manovre di attivazione dell’impianto di Bagnore 4, il piezometro di Poggio Trauzzolo sale e scende vertiginosamente da un giorno all’altro, come non era mai successo prima”, spiega Borgia, molto allarmato dai grafici schizofrenici elaborati dall’apparecchio di misurazione della falda acquifera che si trova appunto nell’area di ricarica delle sorgenti del Fiora. “Per molti anni ho sostenuto la tesi di una chiusura temporanea (o almeno di una riduzione dello sfruttamento del vapore) degli impianti geotermoelettrici amiatini nei comuni di Santa Fiora e Piancastagnaio, proprio al fine di sperimentare il collegamento della falda idrica superficiale con la falda profonda geotermica. Più volte questa richiesta è stata ufficializzata alla Regione da me ed è ben nota ai comitati ed alla stampa”. Quello che sta avvenendo a livello della falda potrebbe corrispondere alla messa in funzione di Bagnore 4 e indicare i gravi rischi che si stanno correndo. “È urgente ripristinare i livelli originali degli acquiferi al livello della falda misurata da ENEL prima dello sfruttamento geotermico”, aggiunge Borgia, “e richiedere alla Regione Toscana di sospendere in autotutela le autorizzazioni VIA di Bagnore 4 e del piano di Riassetto di Piancastagnaio”. Le interferenze tra acquifero superficiale e quello geotermico producono serie ripercussioni tra cui un drastico abbassamento del livello della falda acquifera – il piezometro ha indicato un abbassamento di 200 metri rispetto ai livelli precedenti agli anni ’60 – il rilascio di sostanze gassose tossiche nell’acquifero (in particolare sembrano particolarmente aumentate le concentrazioni di metalli pesanti come l’arsenico) e potenziali problemi alla salute. Dall’inizio degli anni ’60 il bacino acquifero dell’Amiata (ha una utenza di 700.000 persone) sembra aver perduto circa duecento miliardi di litri di acqua potabile, pari al consumo di acqua da bere della popolazione mondiale per circa un mese, ed altrettanto di acqua immagazzinata!

Grafico delle variazioni giornaliere del livello della falda idropotabile, misurato sul piezometro della Regione Toscana.
Grafico delle variazioni giornaliere del livello della falda idropotabile, misurato sul piezometro della Regione Toscana. Le brusche oscillazioni degli ultimi giorni, in coincidenza con l’inizio dello sfruttamento di Bagnore 4, testimoniano il collegamento della falda idropotabile con la falda profonda, collegamento che la Regione Toscana ha finto di non conoscere.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I comitati amiatini aderenti alla Rete “NoGESI” (Rete “No Geotermia Elettrica, Speculativa ed Inquinante”, in ordine alfabetico):

La risposta dei Comitati alla Regione Toscana

Immagine del Presidente della Regione Toscana Enrico RossiI comitati amiatini e maremmani che si battono contro la Geotermia Speculativa ed Inquinante hanno tenuto una conferenza stampa gioverdì 20 novembre, di cui è stata data ampia cronaca dalla stampa locale (vedi http://agorattiva.noblogs.org/2014/11/21/i-giornali-sulla-conferenza-stampa-del-20-novembre/).

Le domande poste erano chiare e precise:

  1. bilancio idrico comprensivo dei consumi delle centrali geotermiche;
  2. identificazione e vincoli sulle aree di ricarica delle falde acquifere;
  3. mappatura delle zone sismiche e relativi vincoli alle variazioni di pressioni indotte in profondità.

Queste tre domande facevano riferimento a leggi dello Stato e della Regione che sulla nostra montagna non sono MAI state poste in essere (nonostante alcune di esse stiano per raggiungere la venerabile età del quarto di secolo), e che sono – a nostro avviso – DETERMINANTI e propedeutiche all’eventuale permesso, regionale o nazionale, per la costruzione di un qualsiasi tipo di impianto industriale. A maggior ragione se l’impianto in questione ha a che fare con il sottosuolo e le risorse – tra tutte una: l’acqua – ivi custodite.

Bene (anzi, male): a queste domande precise NON c’è stata alcuna risposta.

Evidentemente il Presidente Rossi e l’assessora Bramerini NON possono rispondere, perché se lo facessero sarebbero costretti a dire la verità: che la Regione non ha MAI posto in essere quanto è obbligo di legge e quindi NON possono essere certi che quando danno il permesso di costruire impianti industriali – e geotermici in primis – non si vada ad impattare pesantemente con le risorse idriche, con le criticità sismiche e, quindi, con la tutela della salute, dell’economia locale e del paesaggio delle nostre terre.

Visto quanto sopra, l’unica risposta diventa automaticamente una NON-risposta: quando, nel suo comunicato del 21 novembre, la Regione – e quindi Rossi e Bramerini – dicono che o sviluppo dell’Amiata è

uno sviluppo fondato sulla valorizzazione e il rispetto del territorio e di tutte le sue risorse, dove la geotermia sia elemento in piena coerenza con tutte le vocazioni presenti, da quella agricola a quella turistica. È questo il modello al quale la Regione pensa e al quale sta lavorando con un confronto sempre aperto con istituzioni e società civile

MENTONO sapendo di mentire.

NON si può rispettare il territorio quando non lo si conosce; non si può valorizzare il territorio, quando si concedono 38 permessi di ricerca (in Toscana) per arrivare a costruire 19-20 nuove centrali geotermiche in Provincia di Grosseto, oltre a quelle già esistenti. Non si può parlare di confronto con le popolazioni locali, se di questi permessi, di questi progetti e degli accordi con le aziende (in gran parte straniere) che vorrebbero sfruttare la risorsa geotermica noi cittadini veniamo a sapere dai giornali.

Quando Rossi e la Bramerini dicono che

la Regione ricorda l’emendamento al Piano energetico che la giunta ha presentato alle commissioni consiliari in vista dell’approvazione, che fissa lo stop all’alta entalpia in Amiata e detta le condizioni per lo sviluppo della media entalpia

MENTONO sapendo di mentire. Perché gli emendamenti di cui parlano fanno esattamente il contrario di quanto loro affermano ai giornali, visto che in una nota resa pubblica il 31 ottobre 20142 la Regione dice:

L’emendamento al Paer prevede una presenza delle centrali geotermolettriche volta a evitare il cosiddetto effetto cumulo degli impianti. Deve inoltre essere assicurata la collocazione delle centrali nelle aree di destinazione produttiva purché compatibile con i risultati delle ricerche.

E le aree di destinazione produttiva altro non sono che il Monte Amiata e le zone limitrofe, ad iniziare dalla Val d’Orcia.

Queste NON-risposte confermano quanto già sapevamo noi cittadini: che la Regione NON ha nessuna intenzione di mettere in discussione il suo piano geotermico, completamente indifferenti a quanto hanno chiesto a gran voce cittadini, aziende, associazioni di categorie e alcune amministrazioni locali.

Sappia, la Regione che la nostra pazienza ha raggiunto il limite: il futuro delle nostre vite, delle vite dei nostri figli, della nostra terra deve tornare nelle nostre mani, e lo sarà. Daremo battaglia in tutte le sedi, e sul territorio in primis, perché lo scempio che quelli che dovrebbero essere i nostri rappresentanti – e che, invece, rappresentano solo il danaro e i poteri forti – stanno portando avanti sia fermato. E lo sarà.

I comitati amiatini aderenti alla Rete “No Geotermia Elettrica, Speculativa ed Inquinante (in ordine alfabetico):

 

Giovedì 20 novembre: conferenza stampa sulla centrale Geotermica “Montenero” a Grosseto

conferenza-stampa

Giovedì 20 novembre, a Grosseto ore 10.45 presso la LIBRERIA DELLE RAGAZZE, in Via Pergolesi 3/a

I Comitati di Montenero, Monticello Amiata, Val d’Orcia e SOS geotermia, contrari all’impianto geotermico di Montenero vi invitano ad una Conferenza Stampa.

Titolo:
La Giunta Regionale Toscana, i parlamentari toscani e i Sindaci devono dimostrare di essere utili ai  cittadini e al territorio“.

Verranno presentati documenti che dimostrano che mentre in Parlamento si è aperta una possibilità di porre un freno allo sfruttamento geotermico senza limiti e senza scrupoli, con un folto gruppo di deputati che chiedono di individuare i criteri tecnici e scientifici per escludere alcune aree dallo sfruttamento dell’energia geotermica a media e alta entalpia, in Toscana incombe un silenzio preoccupante.

In Regione Toscana a chiedere risposte

Comunicato stampa

Il logo della Regione ToscanaMercoledì 24 settembre, una numerosa delegazione dei comitati contro la geotermia dell’Amiata e della Val d’Orcia, hanno incontrato il presidente della Commissione Regionale Attività Produttive, Gianfranco Venturi, il vicepresidente della Commissione Ambiente, Andrea Agresti e il consigliere Gian Luca Lazzari della Commissione Sanità, per un confronto sulla procedura di Valutazione Ambientale del Progetto di Centrale Geotermica “Montenero”.

I Comitati hanno messo in evidenza che i 30 progetti previsti da realizzare in Toscana con l’accordo con la Rete geotermica, di fatto, trasformerebbero in poli industriali sia i territori dell’Amiata che quelli dell’area di Larderello.

I consiglieri hanno ascoltato interessati i temi proposti nelle opposizioni formalizzate dai comitati, ma si sono dichiarati non competenti, né autorizzati, a dare risposte alle suddette osservazioni, essendo la procedura di Valutazione Ambientale in una fase di istruttoria tecnica.

Ma hanno accolto alcuni temi proposti dai comitati, e ne faranno oggetto di interrogazione alla Giunta Regionale, che è – nelle figure del Presidente Rossi e dell’Assessora Regionale all’Ambiente Annarita Bramerini – gli unici preposti a rispondere ai quesiti dei cittadini.

Inoltre tutti i consiglieri presenti si sono dichiarati favorevoli a sostenere, nelle sedi opportune, l’inserimento di alcuni vincoli alla geotermia negli strumenti di pianificazione regionale sulle attività energetiche e paesaggistiche (PAER e PIT). Nello specifico si tratta di:

  1. riconoscere l’indirizzo agricolo e turistico del territorio amiatino, già scelto e sostenuto in tantissimi atti regionali ma anche nazionali, che verrebbe completamente stravolto, se non messo seriamente in discussione, dall’indirizzo industriale che assumerebbe qualora i 30 progetti di cui sopra andassero a realizzazione;

  2. rimarcare che debba andare a compimento le prescrizione di legge che prevedono la individuazione e la tutela sia delle aree di ricarica delle falde idriche, sia la realizzazione dei bilanci idrici al fine di prescrivere le priorità nell’uso di queste risorse nei vari settori di attività umana;

  3. anche per quanto riguarda la sismicità c’è la necessità di individuare le aree a rischio sismico, che verrebbe accentuato dalle variazioni di pressione prodotte dallo sfruttamento geotermico.

È rimasta inevasa, invece, la domanda tutta politica su quale sia il modello di sviluppo che la Regione Toscana sta pianificando per l’area del Monte Amiata, che come abbiamo detto sopra è per sua natura a vocazione agricola, di produzione tipica e turistica.

 

Per contatti:

agora-cittadinanzattiva@inventati.org

http://agorattiva.noblogs.org/

https://www.facebook.com/agoracittadinanzattiva

Comunicato stampa fine osservazioni centrale geotermica “Montenero”

Comunicato stampa

Comitato Agorà – Cittadinanza Attiva

COMUNICATO STAMPA del 22 agosto 2014

Comunicato stampaLa segreteria del Comune di Cinigiano ha concluso la spedizione delle osservazioni dei cittadini in relazione al progetto geotermico denominato Montenero.
Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, destinatario della spedizione, ha ricevuto così da parte nostra più di 600 osservazioni: molte quelle dei cittadini, importantissime quelle delle aziende e degli esercizi pubblici.
Toccante e profonda l’osservazione di Don Antonio Bartalucci, Parroco di Monticello, Cinigiano, Porrona, Santa Rita, Castiglioncello Bandini e Montenero che, con parole dense, unisce la religiosità dei luoghi e delle popolazioni con le tradizioni, le radici, l’economia e l’etica chiedendone il rispetto.
Venti sono le osservazioni tecniche sul progetto dell’impianto preparate da un docente universitario di ingegneria elettrica nelle quali si chiede ai proponenti un profondo riesame di molti aspetti del progetto e si solleva, tra altri, preoccupazione sulla stabilità delle strade, sull’inquinamento magnetico, sul rumore, sulla presenza di liquidi infiammabili, sulle polveri sottili e sul gas radioattivo radon.
Le osservazioni di culturali e sociali della Pro Loco di Monticello Amiata tracciano la ricca storia di questo paese e la sua inequivocabile vocazione turistica e agricola.
Inoltre osservazioni di grande significato sono state presentate dal Consorzio Seggiano DOP e dalla Associazione per la valorizzazione della Castagna del Monte Amiata IGP, attività che subirebbero un gravissimo danno economico con la perdita di centinaia di posti di lavoro a fronte delle pochissime unità offerte da un impianto geotermico.
Il numero delle osservazioni è elevatissimo come del resto la loro qualità, ciò testimonia quanto l’opposizione alla costruzione della centrale della Gesto Italia srl sia compatta e irremovibile: tutti uniti a ribadire la vocazione turistica e agricola delle nostro territorio e a difenderlo da ogni speculazione.
Le oltre 600 Osservazioni dei cittadini si concentrano su temi assai preoccupanti, quali la stabilità delle loro abitazioni (costruite tra il 1200 e il 1900) che rischiano lesioni o crolli per effetto dei movimenti tellurici riconducibili alle attività dell’impianto; l’eventuale aumento degli inquinanti (quali l’arsenico) nell’acqua dei pozzi e delle sorgenti utilizzate per l’irrigazione degli orti e per l’abbeveramento degli animali; i possibili danni agli uliveti, ai castagneti e ai vigneti per effetto dei lenti movimenti del terreno; gli irreparabili danni al bellissimo paesaggio e la paura, per chi ha abitazioni e terreni in vicinanza dell’impianto, per possibili incendi o esplosioni dell’impianto legate all’utilizzo di materiali fortemente infiammabili.
E per oltre 650 volte, con una dichiarazione esplicita e specifica, i cittadini hanno espresso la loro totale contrarietà alla realizzazione dell’impianto geotermico in difesa del loro territorio.
La nostra manifestazione corale è un messaggio chiarissimo alle Istituzioni Regionali e Nazionali: questo è un territorio ricco di storia e di tradizioni e abitato da gente intellettualmente viva e vivace che è assolutamente determinata a proteggere la propria terra, a mantenerne la vocazione culturale, a promuovere e difendere, in sinergia con le istituzioni locali, lo sviluppo agricolo e turistico. La coltura della terra è memoria, storia, risorse investite, sudore, amore: questo è il presente lasciatoci dai nostri padri, vogliamo che sia anche il rispettoso futuro per chi questa terra la vivrà.

Per contatti:
agora-cittadinanzattiva@inventati.org
http://agorattiva.noblogs.org/
https://www.facebook.com/agoracittadinanzattiva